La Nuova Sardegna

Il Dna per scoprire i misteri degli ulivi secolari

Ignazio Pili

Il ministero delle politiche agricole affida al Cnr un progetto destinato a valorizzare S’Ortu mannu

27 settembre 2007
2 MINUTI DI LETTURA





VILLAMASSARGIA. Studiosi del Cnr di Perugia ieri mattina hanno prelevato alcuni campioni dalle piante secolari di S’Ortu Mannu. Attraverso un progetto denominato Riom, intendono conoscere i segreti che affascinano l’imponente uliveto della Valle del Cixerri. Guido Bongi e Roberto Altieri, ricercatori del patrimonio genetico delle piante più antiche, hanno dato il via allo studio su uno fra i monumenti naturalistici più importanti del Sulcis Iglesiente.

 Si tratta della prima ricerca a carattere scientifico che dovrà dare risposta ai tanti enigmi sull’origine del parco secolare situato ai piedi della collina di Gioiosa Guardia. Dotati di attrezzature scientifiche di precisione, dall’interno delle piante hanno prelevato dei campioni del peso di una trentina di grammi da sottoporre all’esame incrociato del radio carbonio 14. I reperti saranno inviati a due laboratori: uno situato in Olanda, l’altro in Puglia in grado di datare con precisione l’età delle piante. Alcune foglie, saranno invece sottoposte all’esame del Dna. L’analisi genetica degli ulivi potrà dare buone indicazioni sulle reali origini degli alberi da sempre oggetto di curiosità.

 Un lavoro che mette le basi per una ricerca che ha anche la finalità di aumentare il valore delle piante, in tutto poco meno di settecento, racchiuse all’interno dei tredici ettari del parco. Il lavoro eseguito ieri mattina dai due studiosi del Centro Nazionale di Ricerca è finanziato dal Ministero delle politiche agricole ed ambientali e mira ad individuare le piante secolari nel meridione d’Italia. Sono, infatti, due le regioni che possono contare su insediamenti olivicoli di una certa rilevanza: la Puglia e la Sardegna.

 «Nell’isola esempi di piante secolari si trovano ad Ussaramanna, circa un centinaio, sparse ed utilizzata per realizzare recinzioni e qui a Villamassargia a S’Ortu Mannu che invece ne può contare un numero decisamente maggiore con una collocazione più ordinata», ha spiegato il professor Bongi.

 L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla segnalazione dell’associazione Amici dei giardini di Sardegna presieduta da Rosy Sgaravatti (nelle scorse settimane ha curato la pubblicazioe di un volume su questo “giardino”) che assieme al Comune ed alcuni tecnici predisporrà un piano di salvaguardia delle piante. La stessa amministrazione civica guidata da Franco Porcu, nei mesi scorsi ha deliberato il riconoscimento del parco quale monumento naturalistico. Un insieme di iniziative che avvalorano l’importanza di un sito sulle quali ora sta arrivando anche l’interesse del mondo scientifico.
In Primo Piano

Video

I consiglieri regionali Piero Maieli e Gianni Chessa si autosospendono dal gruppo del Psd'Az

Le nostre iniziative