La Nuova Sardegna

Ballottaggio nel segno dell’incertezza

di Tamara Peddis
Ballottaggio nel segno dell’incertezza

Il centrosinistra deve fare i conti con l’influenza di Giorgio Oppi, che con i 5.286 voti raccolti al primo turno resta pesante

30 maggio 2013
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IGLESIAS. Due liste del centrodestra contro sei liste del centrosinistra: la differenza è di circa 130 voti. Un risultato notevole per lo schieramento di centrodestra formato dalla civica Piazza Sella (ex Udc) e Popolo delle Libertà a sostegno del candidato sindaco Gian Marco Eltrudis che ha sfidato Emilio Gariazzo a capo della coalizione di centrosinistra formata da Civitas, Pd, Cas@Iglesias, Il Tuo Segno per Gariazzo, Uniti per Iglesias e Sel. A Gariazzo sono mancate solo alcune decine di voti per ottenere la vittoria al primo turno. Tra i candidati Eltrudis e Gariazzo c’è una distanza di circa 600 voti. La città adesso si prepara per il ballottaggio. E nessuno dei candidati da nulla per scontato: «Adesso la campagna elettorale si svolge tra una coalizione di centro sinistra e un uomo» ha detto l’ex senatore ed ex sindaco di Iglesias Paolo Fogu, facendo riferimento al leader dell’Udc Giorgio Oppi che ha raccolto in città 5286 voti.

Fogu ha partecipato indirettamente a questa campagna elettorale, sostenendo il giovane candidato del Pd Mauro Usai, che ha ottenuto 638 preferenze. Iglesias dovrà combattere l’astensionismo che nei ballottaggi è sempre maggiore rispetto al primo turno elettorale: «Se vincessimo - precisa Eltrudis - saremmo in grado di garantire un governo vero alla città, solo con la lista Piazza Sella dovremo mettere tredici consiglieri e a seconda di come si svolgono le cose potrebbe esserci anche una maggioranza assoluta, motivo in più per garantire stabilità e continuità nell’amministrare la città». Ma Emilio Gariazzo in riferimento all’amministrazione precedente sottolinea le politiche disattese e la fiducia nel confermare il risultato positivo che la sia coalizione ha ottenuto al primo turno: «Abbiamo svolto una campagna elettorale onesta - dice - trasparente, senza promettere posti di lavoro e per questo i cittadini ci hanno premiato, credo che possiamo raggiungere il traguardo e dare una svolta».

La mappa della politica iglesiente in questa tornata elettorale appare andare contro corrente rispetto a quella regionale: «Nè con Oppi né con Lombardo» aveva detto Roberto Frongia dei Riformatori, spiegando a suo tempo la scelta di schierarsi con il centrosinistra in queste elezioni comunali con la lista civica Cas@iglesias. In Regione i Riformatori sostengono Pdl e Udc, ma non solo. Ad Iglesias Sinistra ecologia e Libertà ha voluto mettere i paletti e rimarcare le distanze nei confronti di possibili alleanze con il centrodestra. Simone Pinna coordinatore di Sel non solo ha posto un veto per il candidato ex Pdl e ex vice sindaco della precedente amministrazione del centrodestra, Maurizio Cerniglia presente nella civica Cas@iglesias, ma ha sempre sostenuto che non avrebbe fatto un alleanza ad Iglesias con l’Udc, ritenuto il partito responsabile di aver consegnato la città ad un commissario straordinario. Un fatto che ha lasciato sorpreso Giorgio Oppi che ha detto: «In Regione l’Udc lavora e collabora con Sel». E e ha aggiunto: «Io e il consigliere Luciano Uras lavoriamo insieme, collaboriamo, molti provvedimenti li facciamo insieme». Insomma Oppi ci teneva tanto ad un alleanza con il centrosinistra che non gli ha aperto le porte. Previsioni sull’esito finale? Impossibili, sarà comunque sul filo di lana.

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