La Nuova Sardegna

Servizio mensa, il Comune ora fa marcia indietro

di Tamara Peddis
Servizio mensa, il Comune ora fa marcia indietro

Sospesa la delibera del sindaco che prevedeva notevoli aumenti per il servizio Genitori infuriati, centrodestra all’attacco. L’assessore: «Presto le modifiche»

13 ottobre 2013
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IGLESIAS. Un genitore che lo scorso anno pagava 28 euro per la mensa scolastica del figlio, quest’anno ha trovato una sorpresa. Quando è andato a ritirare i buoni pasto gli è stato comunicato che avrebbe dovuto pagare, non più 28, ma 55 euro. Un aumento valido per chi ha un indicatore della situazione economica equivalente (Isee) di terza fascia, che va da 9 mila euro a 15 mila e che paga un buono pasto 2,50. C’è poi la quarta fascia (15 mila- 20 mila)che dovrebbe pagare a pasto tre euro. La quinta (20.000-25.000) paga 4 euro e l’ultima fascia (da 25.000 in su)spenderebbe 5 euro. L’esonero del pagamento è valido solo per chi ha un reddito che non supera 4.500 euro. Da 4.400 a 9000 la tariffa per un buono è di 1 euro e mezzo. Da anni per tutti i redditi il costo per ogni buono pasto era di 1 euro e 30. Le nuove tariffe decise dalla giunta Gariazzo con una delibera del 30 settembre hanno colto di sorpresa i genitori, che con l’anno scolastico oramai avviato non avevano fatto i conti con gli aumenti, ma soprattutto da parte della nuova amministrazione non c’è stato nessun avviso e nessun incontro con la cittadinanza per comunicare l’incremento sul servizio. Le nuove disposizioni sull’incremento dei pasti sembrano più determinate da esigenze di bilancio, piuttosto che da un confronto con i cittadini che è avvenuto solo in un secondo momento. Venerdì sera il sindaco ha incontrato decine di genitori molto adirati, non solo per la mancanza di comunicazione su un servizio così importante, ma anche perchè hanno ritenuto che per certe fasce l’aumento fosse troppo alto. La richiesta da parte dei genitori in alcuni casi è stata quella di portare il massimo delle tariffe a 3 euro. «La delibera è sospesa – ha risposto il sindaco – rimoduleremo le tariffe anche se il principio di progressività rimane salvo». Ma non è tutto. Sempre venerdì i gruppi consiliari Piazza Sella e Pdl dell’opposizione di centrodestra, hanno subito presentato la richiesta al sindaco e al presidente del Consiglio di sospendere la delibera del 30 settembre. «Tale decisione – si legge nel documento – è stata assunta dalla giunta comunale in piena autonomia, senza incontri con i cittadini interessati né tanto meno attraverso uno studio attento sugli utenti del servizio». Gian Marco Eltrudis e Luigi Biggio, capigruppo rispettivamente di Piazza Sella e Pdl, sottolineano che l’amministrazione non ha chiaro neanche il quadro economico legato all’intervento. In sostanza, con questi aumenti, quanti soldi arriveranno nelle casse comunali? Ad oggi non è stato ancora quantificato l’ammontare legato alle entrate. Ieri sera si è svolta una riunione di maggioranza di centro sinistra per analizzare a fondo il problema e prendere delle decisioni ragionevoli. Francesco Melis, capogruppo del Pd in Consiglio, sottolinea: «E’ mancato il dialogo con la cittadinanza che ad anno già avviato ha dovuto fare i conti con questo aumento rapportato alla situazione economica, intendiamo valutare con attenzione il problema per dare soluzioni ragionevoli ai cittadini».

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