La Nuova Sardegna

Coronavirus: minacce su muri casa positiva, 'tanta amarezza'

Coronavirus: minacce su muri casa positiva, 'tanta amarezza'

'Avere il Covid non è una colpa, può capitare a chiunque'

02 settembre 2020
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(ANSA) - COSENZA, 02 SET - E' risultata positiva al coronavirus dopo una vacanza in Sardegna con un'amica e dopo pochi giorni ha avuto le mura di una casa di sua proprietà imbrattate da scritte e minacce. E' quanto accaduto a Chiara - il nome è di fantasia - una ventiquattrenne cosentina. Anche l'amica è risultata positiva. "Quello che rimane - dice all'ANSA - è l'amarezza per i messaggi cattivi che ho ricevuto. Un caso in particolare mi ha colpita: in una casa che è di mia proprietà, qualcuno ha imbrattato i muri con scritte e minacce".

"E' stato molto difficile all'inizio vivere questa situazione, soprattutto - racconta Chiara - quando ho ricevuto la telefonata ed ho saputo di essere positiva. Avevo paura, per me, per la mia famiglia e gli amici. Qualsiasi dolore che hai, un leggero mal di testa o un po' di debolezza, lo riconduci al virus, e pensi che in poche ore possano comparire tutti i sintomi e la situazione peggiorare. Dopo i primi giorni però mi sono resa conto di stare bene".

"Al rientro dalla Sardegna - tiene a dire la ragazza - non abbiamo partecipato a feste e serate. La mia amica ed io siamo state sottoposte ad un primo test che è risultato negativo e quindi eravamo tranquille, ma non è vero che siamo uscite per fare festa. Io stavo a Sangineto all'aperto e ho cercato di stare lontana dalle persone e dagli amici e questo è riscontrabile dal fatto che non ho contagiato nessuno. A chi ha avuto parole e gesti di cattiveria nei miei riguardi, vorrei dire che contrarre il virus potrebbe capitare a chiunque e si dovrebbe mostrare vicinanza, perché avere il Covid 19 non è una colpa. Si dovrebbe ricevere conforto e non scrivere sui muri minacce come se qualcuno volesse prenderlo. Questa estate purtroppo, dopo aver aperto i locali, i giovani si sono lasciati prendere dalla voglia di divertirsi e di viaggiare. Siamo ragazzi sì, ma dovremmo avere maggiore umanità e senso di responsabilità". (ANSA).

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