La Nuova Sardegna

Crisi di governo, le ipotesi in campo dal Conte ter alle elezioni

Il presidente Mattarella e il premier dimissionario Conte
Il presidente Mattarella e il premier dimissionario Conte

Mattarella prosegue intanto le consultazioni incontrando oggi e domani i rappresentanti di partiti e coalizioni

28 gennaio 2021
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ROMA. Proseguono le consultazioni del presidente Mattarella: dopo i presidenti dei due rami del Parlamento Casellati e Fico, oggi 28 gennaio e domani 29 toccherà ai rappresentanti dei gruppi parlamentari.Con una crisi al buio, è ampio il ventaglio degli scenari possibili per risolvere la crisi ma le probabilità di una soluzione o dell'altra non sono le stesse.

CONTE TER. E' lo scenario che il premier dimissionario caldeggia: il presidente del Consiglio riesce a formare un nuovo governo con Pd,M5s e Leu allargando la maggioranza dopo la rottura con Iv. Il Conte ter ha però tre varianti: Matteo Renzi rientra al governo garantendo la stabilità oppure Iv resta fuori e la maggioranza si allarga con un nuovo gruppo di volenterosi che però finora non è emerso.

Se questo gruppo fosse Fi o una parte consistente del gruppo azzurro si potrebbe parlare di maggioranza Ursula. Un'altra ipotesi che viene considerata ottimale sarebbe che nel governo rientra Iv ma anche un nuovo gruppo così da togliere a Matteo Renzi la golden share della maggioranza al Senato.

STESSA MAGGIORANZA, NUOVO PREMIER. E' lo scenario più temuto dal presidente del Consiglio uscente: i partiti di maggioranza con il rientro di Iv, o con l'ingresso di nuove forze politiche, trovano la quadra per un governo ma con un nuovo premier magari espresso da Pd o da M5s. Stando alle dichiarazioni, però, Pd, M5s e Leu dichiarano la guida di Conte "imprescindibile" e anche Iv ha chiarito che se il premier dimissionario non mette veti su Iv neanche Italia Viva li metterà su Conte.

GOVERNO DI UNITA' NAZIONALE. Il governo di unità nazionale, o governissimo, prevede la presenza di tutti o quasi tutti i partiti presenti in Parlamento con un presidente del consiglio 'terzo' rispetto ai partiti. A ipotizzarlo è stato Silvio Berlusconi e si è già detto disponibile anche Cambiamo, il partito di Giovanni Toti, Più Europa e Azione. Contrario ad esperienze di governo con la destra è il Pd ma anche Fdi ha detto no a governissimi.

ELEZIONI. Considerata da tutti l'ultima spiaggia, la strada del voto si aprirebbe se la crisi non si riuscisse a ricomporre. Il presidente della Repubblica a quel punto scioglie le Camere e indice le elezioni. 
 

 

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