La Nuova Sardegna

Fabbrica di bombe: il Consiglio Stato boccia l'ampliamento a Domusnovas

Fabbrica di bombe: il Consiglio Stato boccia l'ampliamento a Domusnovas

L'Iter dell'impianto Rwm deve ripartire ma serve la Valutazione d'impatto ambientale

11 novembre 2021
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(ANSA) - CAGLIARI, 11 NOV - Dovrà ricominciare daccapo ed essere assoggettato alla valutazione di impatto ambientale (Via) il procedimento per ottenere le autorizzazioni di ampliamento della fabbrica di bombe Rwm di Domusnovas, stabilimento nell'Iglesiente di proprietà della tedesca Rheinmet. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato accogliendo il ricorso per la riforma della sentenza del 2020 del Tar Sardegna, presentato da Italia Nostra, Unione Sindacale di Base per la Regione Sardegna, Assotziu Consumadoris Sardigna Onlus.

I giudici amministrativi di secondo grado hanno, infatti, annullato il provvedimento unico del comune di Iglesias che autorizzava la realizzazione dei nuovi reparti produttivi e la delibera del gennaio 2019 con la quale la Giunta regionale ha ritenuto di non assoggettare a Via il progetto di ampliamento dello stabilimento e il nuovo campo prove. Nel dettaglio, la quarta sezione del Consiglio di Stato ritiene l'assoggettamento al Via obbligatorio in quanto "le conclusioni cui è pervenuto il CTU (consulente tecnico, ndr), nominato in primo grado, non consentano di escludere in maniera inequivocabile che lo stabilimento Rwm, anche solo avuto riguardo ai processi produttivi oggetto del presente contenzioso, costituisca un 'impianto chimico integrato per la produzione di esplosivi'". Di per sé, questa classificazione impone la necessità di una valutazione di impatto ambientale.

In secondo luogo i giudici bacchettano la Regione "che, ai fini dell'istruttoria relativa all'autorizzazione del campo prove 140, non ha considerato che esso sarà funzionalmente connesso ai reparti nei quali ha luogo la produzione degli esplosivi". "La connessione funzionale tra il campo prove e la realizzazione dei nuovi reparti R200 e R2010 comporta - sostiene il Consiglio di Stato - la necessità di includere anche tale intervento nel progetto di ampliamento da sottoporre a Via obbligatoria". "Un grande risultato", commentano le associazioni ricorrenti. (ANSA).

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