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Osteoporosi, calcio e vitamina D: la prevenzione in estate. Parla l’endocrinologa Laura Masi

Sabrina Chiellini
Osteoporosi, calcio e vitamina D: la prevenzione in estate. Parla l’endocrinologa Laura Masi

La tintarella stimola la vitamina D che aiuta a fissare il calcio nelle ossa: è importantissima per prevenire e curare l’osteoporosi. Anche il movimento è fondamentale per il benessere di tutto lo scheletro. I consigli alimentari

24 agosto 2022
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L’estate è la stagione ideale per prenderci cura delle nostre ossa e per fare una corretta prevenzione dell’osteoporosi, una delle più diffuse patologie degenerative a carico del nostro scheletro. Il sole, infatti, è grande amico del nostro apparato scheletrico, perché ci aiuta anche a sintetizzare la vitamina D che aiuta a fissare il calcio nelle ossa. Ma conosciamo meglio questa patologia delle ossa con una grande esperta, la dottoressa Laura Masi, specialista in endocrinologia e malattie del ricambio, direttore SOD malattie del metabolismo Minerale e Osseo Dipartimento Neuromuscoloscheletrico e Organi di Senso,  Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi- Firenze.

Che cosa è l'osteoporosi, è una malattia che colpisce uomini e donne?

“L'osteoporosi è una malattia in cui le ossa diventano fragili. Ciò è conseguenza di una riduzione della quantità di massa ossea e una alterazione della qualità . Per questo c’è un aumento del rischio di fratture spontanee o in seguito a trauma lieve. Il nostro scheletro è un tessuto vivente attivo per tutto l’arco della vita e formato da cellule, vasi sanguigni, proteine e minerali. Durante l’infanzia il nostro scheletro cresce fino a raggiungere il “picco di massa ossea, intorno ai 20-25 anni di età. Successivamente, avviene un graduale declino negli uomini, mentre nella donna si  ha un periodo di marcata perdita ossea dopo la menopausa.

“L’osteoporosi non è un problema solo femminile come spesso si pensa. Anche gli uomini possono soffrine ed essere a rischio di fratture.  Inoltre, hanno più probabilità rispetto al sesso femminile di subire conseguenze gravi o di morire in seguito a una frattura. Si sa che tra la popolazione di età superiore ai 50 anni, unasu tre donne e un uomo su cinque soffriranno di una frattura da fragilità.

Quali sono i sintomi? Quali esami per diagnosticare la malattia?

“Spesso l’osteoporosi non da segni o sintomi fino a quando non si verifica una frattura e pertanto viene spesso chiamata ‘malattia silenziosa’.  Le fratture da osteoporosi si verificano più frequentemente all’anca, alle vertebre, al polso, omero. Anche altre ossa possono fratturarsi. Una qualsiasi frattura non traumatica dovrebbe essere un campanello di allarme.

“La diagnosi di osteoporosi può essere fatta con un esame per determinare la massa ossea (BMD) che è chiamato DXA (dual-energy X-ray absorptiometry) o più comunemente MOC ( mineralometria ossea computerizzata).  Tale esame misura la densità ossea. Ci sono anche test che ci permettono di valutare il rischio di frattura. Ad esempio il FRAX è un sistema che,  indipendentemente dai valori della DXA, ci indica se un soggetto è a rischio di frattura. Oltre a questo, gli esami ematici e radiologici possono essere importanti per l’inquadramento di un paziente”.

La prevenzione: parte dall’infanzia

Si può fare prevenzione anzi è importante fare prevenzione già in età infantile. Innanzitutto è importante un’alimentazione con un adeguato introito di calcio, proteine, vitamina D e altri nutrienti importanti per le ossa. Anche una regolare attività fisica è di fondamentale importanza per la crescita ossea e per il mantenimento di uno stato di benessere dello scheletro in età adulta.

Il calcio è molto importante per le nostre ossa e anche per una buona funzionalità nervosa e muscolare. L'assunzione raccomandata di calcio varia con l’età e si aggira intorno ai 1000 mg nella giornata.

Negli ultimi anni i ricercatori hanno discusso su come gli individui possono assumere il calcio e oggi si ritiene che quello introdotto con gli alimenti è la fonte preferita. Tuttavia, ci sono situazioni in cui non è possibile introdurre il calcio sufficiente con la dieta per cui si può ricorrere all’assunzione di integratori.

Le fonti più ricche di calcio

Latte e derivati sono le fonti più ricche di calcio. Tuttavia i formaggi sono ricchi anche di colesterolo e la loro assunzione è limitata nei soggetti con ipercolesterolemia. Ci sono, però, altri alimenti che ci possono aiutare quali il consumo di una moderata quantità di frutta secca (come le mandorle, le nocciole, le noci, i pistacchi, gli anacardi),

i semi (ad esempio, i semi di sesamo, di girasole, di lino…) che si possono aggiungere alle insalate. Anche le verdure a foglia verde (cicoria, lattuga, rucola), broccoli, finocchio e sedano sono una buona fonte di calcio.

Una delle erbe aromatiche per eccellenza più ricche di calcio è la salvia: può essere usata per aromatizzare le pietanze o frullata con aglio, olio e rosmarino per ottenere una salsina leggera per condire carni o pesci alla piastra.

Anche l’acqua può essere un valido aiuto per implementare l’introito di calcio. Ci sono acque calciche che hanno un buon contenuto di questo minerale. Bisogna imparare a guardare le etichette che forniscono la quantità di calcio per litro.

L’importanza delle proteine.

Anche le proteine sono importanti per la crescita delle nostre ossa e per ottenere una buona massa muscolare. Si trovano nella carne, nel pesce, nei latticini e nelle uova, ma anche nei fagioli, lenticchie e legumi.

È importante ci sia un equilibrio fra i vari elementi della dieta.

La prevenzione parte dalla preziosa VITAMINA D

Non solo importante per le ossa, ma anche per muscoli, per l’energia e per le difese naturali del nostro organismo

“La vitamina D, è innanzitutto un ormone, che viene prodotta nella pelle dopo l'esposizione al sole e che svolge un ruolo importante per il tessuto osseo e per i muscoli”, spiega la professoressa Laura Masi. “La carenza importante di vitamina D  non solo ha un impatto negativo sul tessuto osseo ma si associa a dolori muscolari e stanchezza perché i recettori della vitamina D si trovano anche a livello dei muscoli dove ha una azione diretta.

“La vitamina D ha anche  altre funzioni exstrascheletriche come quella di immunomodulatore di cui si è parlato molto in questo periodo pandemico.

I soggetti giovani possono ottenere buoni livelli di vitamina D esponendosi al sole per 15 - 20 minuti al giorno. Tuttavia, la stagione, lo smog,  l’utilizzo di creme solari possono annullare l’effetto del sole.

Con l’età si riduce la capacità di sintetizzare la vitamina D da parte della pelle. Per questo è importante integrarla con l’alimentazione e con l’aiuto di integratori specifici, se prescritto dal medico.

Gli alimenti ricchi di vitamina D sono rappresentati dal pesce azzurro, dal salmone, dall’ olio di fegato di merluzzo, dai funghi e dalle uova.

C’è poi la possibilità di assumere la vitamina D come supplemento evitando il “fai da te” ma consultando il proprio medico.

Inoltre, in coloro che assumono farmaci per l’osteoporosi è importante che si mantenga una adeguato introito di vitamina D per ottenere la massima efficacia del farmaco ed in particolare in questi soggetti è da evitare la sospensione del trattamento nel periodo estivo.

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