La Nuova Sardegna

La battaglia

Fine vita, una malata di sclerosi multipla denuncia l’Asl: «Voglio scegliere»

Fine vita, una malata di sclerosi multipla denuncia l’Asl: «Voglio scegliere»

Vive su una sedia a rotelle e vuole decidere quando porre fine alla sua esistenza. La 48enne umbra: «Perché devo andare in Svizzera e pagare 10mila euro?»

31 maggio 2023
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Laura Santi, 48enne di Perugia affetta da tempo di una forma "progressiva e avanzata" di sclerosi multipla, vuole essere libera di scegliere. Scegliere come e quando porre fine alla sua vita segnata da una malattia che la costringe a vivere su una sedia a rotelle. Da oltre un anno aspetta il completamento della procedura per l’accesso alla verifica delle proprie condizioni ai sensi per poter - eventualmente - accedere al "suicidio assistito" da parte della Ausl umbra di riferimento. Ma nulla è successo. Ed è proprio per "omissioni di atti d'ufficio" che ha deciso di presentare una denuncia nei confronti dell’Ausl Umbria 1. Con lei, dai carabinieri, il suo avvocato Filomena Gallo e Marco Cappato dell’associazione Luca Coscioni.

Nel giorno in cui in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale dedicata a questa patologia - che in Italia nel 2023 conta 137mila persone colpite - Santi spiega che la "trappola di non poter scegliere" "fa più male" di una malattia "che non si può arrestare" e "senza cure".

"Oltre alla carrozzina - ha raccontato la donna - sto perdendo il tronco, il braccio sinistro l'ho perso del tutto, ho una condizione di fatica per cui non capita più che possa mangiare da sola, devo essere imboccata e mio marito Stefano e i caregiver sanno cosa significa assistermi: mi lavano, mi danno mangiare, loro sono diventati dei trattamenti di sostegno vitale"."Perché devo fare una mossa clandestina in Svizzera, un calvario da 10mila euro e condannare mio marito che mi accompagna ad essere un criminale? Ho ancora degli scampoli di vita ma mi sto aggravando e non so quanto durerà. Non è pessimismo, sono piena di caparbietà e voglia di vivere, ho un'ottima rete socio sanitaria intorno a me ma il corpo ogni giorno peggiora" e "voglio tenere una porta aperta".

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