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Economia

L’inflazione rallenta in Italia ed Eurozona, per Lagarde le azioni della Bce cominciano a funzionare

L’inflazione rallenta in Italia ed Eurozona, per Lagarde le azioni della Bce cominciano a funzionare

La presidente della Banca Centrale Europe a Firenze ribadisce la priorità: «Va ritrovata la stabilità dei prezzi»

31 marzo 2023
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FIRENZE. Rallenta l'inflazione in Italia a marzo. L'indice nazionale dei prezzi al consumo segna +7,7% su base annua e -0,3% su base mensile, come riporta l'Istat, che sottolinea anche come a febbraio l'inflazione annua si fosse attestata a +9,1%. Quello italiano è in ogni caso un calo in linea con i dati relativi all'intera Eurozona, dove la crescita dei prezzi si attesta al 6,9% a marzo 2023, in deciso calo rispetto all'8,5% di febbraio.

Intervenuta a Firenze a un incontro con 400 studenti europei promosso dall'Osservatorio Permanente Giovani-Editori presieduto da Andrea Ceccherini, la presidente della Bce Christine Lagarde ha affermato che l'obiettivo "è ritrovare la stabilità dei prezzi" - che nel medio termine secondo la Banca centrale si attesta al 2% - e le azioni della Bce stanno "cominciando a funzionare". Lagarde ha inoltre ribadito che "dobbiamo comunicare in modo chiaro che siamo determinati a usare tutti gli strumenti necessari per rimettere l'inflazione al suo posto, al 2% entro il 2025", ripetendo quanto affermato in occasione dell'ultima riunione, quando l'Eurotower ha adottato un rialzo dei tassi di 50 punti base.

La lotta all'inflazione, ha spiegato Lagarde, è necessaria perché "non piace agli investitori e non è adatta a un'economia che sta bene" ai livelli attuali.Sul fronte italiano, l'Istat attribuisce il rallentamento soprattutto al calo dei prezzi energetici, passati su base annua da +40,8% a +18,9%. Si sottolinea inoltre la nuova accelerazione dell'inflazione di fondo (in rialzo al +6,4%), "la cui dinamica tuttavia sembra perdere lo slancio che aveva contraddistinto i mesi precedenti".

Resta stabile infine al +12,7% su base annua il prezzo del 'carrello della spesa', quello relativo ai prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona. Nello specifico, i prezzi dei beni alimentari segnano un aumento pari al 13,2%. Ed è proprio su questo aspetto che si concentrano le associazioni dei consumatori, che lanciano l'allarme in vista delle festività di Pasqua. Per il Codacons, il caro-prezzi si abbatte sulle celebrazioni, mentre per Assoutenti si prepara una Pasqua 'salata' per gli italiani. Secondo l'Unc, invece, "non basta che l'inflazione diminuisca", ma urge che i prezzi "si abbassino e tornino ad essere normali e sostenibili per le famiglie". In particolare, su quelle meno abbienti, come sottolinea anche Federconsumatori, per cui i rincari restano comunque di oltre 2.200 euro annui a famiglia.

Sul versante dei prezzi degli alimenti, Coldiretti sottolinea come gli aumenti arrivino "sotto la spinta del micidiale mix del cambiamento climatico e dei costi di produzione". Il calo dei prezzi "comincia ad assumere dimensioni rasicuranti", sottolinea invece Confcommercio, che invita però a non trascurare "le insidie che si nascondono nel percorso di ridimensionamento". In sintesi, nonostante la pressione sui prezzi inizi a diminuire, l'emergenza è dunque tutto tranne che superata.

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