La Nuova Sardegna

Nuoro

Processo Barbagia Flores, Serra tenta il suicidio

di Valeria Gianoglio
Processo Barbagia Flores, Serra tenta il suicidio

Il presunto killer di Rosanna Fiori si è ferito con una leppa ed è stato ricoverato al Cim di Olbia: disposta la perizia psichiatrica più volte sollecitata dalla difesa

13 aprile 2012
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INVIATA A CAGLIARI. Due tagli con la classica “leppa” all’altezza del braccio sinistro, e Marco Serra, avant’ieri sera, nella casa della cugina Laura Nonnis che lo ospita a Villanova Strisaili, ha tentato per due volte di farla finita. Di spegnere i fantasmi che lo tormentano, il processo Barbagia Flores che lo vede nel ruolo principe di presunto killer di Rosanna Fiori, gli psicofarmaci che assume ormai da molti mesi e che gli provocano un colorito rosso livido. È finito a terra, sul pavimento della sua camera, Marco Serra. Nessun pericolo di vita, decreteranno per fortuna poco dopo i medici del 118, ma «uno stato soporifero» misto a una sorta di profondo shock, come spiega ieri mattina il suo avvocato Giorgio Murino, all’avvio della nuova udienza per il processo Barbagia Flores. Urge l’intervento dell’ambulanza, aggiungono, e il trasporto immediato al centro di igiene mentale di Olbia. Dalla tarda serata di mercoledì, il presunto killer della Fiori si trova nel capoluogo gallurese, confinato in una stanza dell’ospedale e sorvegliato a vista, 24 ore su 24. Gli psichiatri temono, infatti, che possa ripetere il tentativo dell’altra sera. Per l’accusa, Serra, ha solo paura di finire in carcere.

Poche ore dopo il ricovero, intanto, e siamo a ieri, anche la corte d’assise di Cagliari presieduta da Claudio Gatti, fa i conti con la notizia e sin dai primi istanti si capisce che avrà risvolti decisivi sul processo Barbagia Flores: a conti fatti sarà sospeso come minimo per un mese ma rischia di rimanere congelato per altri sei. Alle 9.42 è l’avvocato di Serra, Giorgio Murino, a raccontare i fatti, davanti alla corte e alla pubblica accusa rappresentata ieri dal pm di Lanusei, Nicola Giua Marassi. «Volevo rappresentare alla corte — dice Murino — che Serra è stato ricoverato d’urgenza all’ospedale di Olbia. Per tutelare la sua incolumità non può essere più curato in casa. La difesa, a questo punto, reitera la richiesta di perizia psichiatrica». Subito dopo, è Riccardo Floris, il legale dei presunti mandanti del delitto Fiori, Daniela Depau e Flaviano Stochino, a ricordare alla corte quante volte, nel corso del lungo iter giudiziario Barbagia Flores, gli avvocati abbiano chiesto la perizia per Serra. «Tra gip e udienze gup, sono cinque volte — precisa — la chiediamo ancora una volta oggi». La corte si ritira ma stavolta la camera di consiglio è fulminea. Cinque minuti dopo il presidente Gatti esce e decreta: «La corte, rilevato che occorre accertare se l’impedimento relativo allo stato di salute mentale di Serra sia tale da comportare la sua incapacità di partecipare a processo dispone una perizia medico-psichiatrica. Dispone il rinvio dell’udienza al 17 aprile per la nomina del perito».

Poche parole che si traducono nella sospensione di almeno un mese del maxi processo. Perché i periti, in genere, chiedono sempre 30 giorni di tempo per fare le analisi. Al termine di quel mese, per il processo si aprono diversi scenari: se il perito dichiarasse Serra incapace di intendere e di volere, la sua posizione potrebbe venire stralciata da quella degli altri sei imputati. Oppure, se la corte giudicasse la sua vicenda inscindibile da quella degli altri, potrebbe congelare il processo per sei mesi: fino, cioè, alla data entro la quale per legge deve essere fatta una nuova perizia che decreti se l’imputato nel frattempo si sia ripreso.

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