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Armi illegali in casa, arrestati padre e figlio
Nadia Cossu
Mamoiada, i carabinieri recuperano anche esplosivo
04 giugno 2007
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NUORO. Detenevano illegalmente dieci metri di miccia detonante, un fucile semiautomatico calibro 12 con matricola abrasa e munizioni varie. Giovanni e Raffaele Sedilesu, padre e figlio rispettivamente di 50 e di 25 anni, di Mamoiada ed entrambi manovali, sono stati arrestati dai carabinieri con l'accusa di ricettazione e detenzione abusiva di arma clandestina, esplosivo e cartucce. Ieri mattina, durante una conferenza stampa al comando provinciale dei carabinieri di Nuoro, il capitano Giovanni Ricci ha illustrato i dettagli dell'operazione.
Ai Sedilesu i militari sono arrivati nell'ambito di un'indagine avviata un po' di tempo fa e mirata al sequestro di armi clandestine nella zona. Durante una perquisizione nella loro abitazione a Mamoiada i carabinieri hanno recuperato le armi ma anche altro materiale detenuto regolarmente. Come ha spiegato il capitano Ricci durante la conferenza stampa, infatti, all'interno della casa sono state trovate e portate via una doppietta e una pistola. La miccia sequestrata era di tipo detonante, «alla pentrite», ha spiegato Ricci, (dello stesso tipo di quella che viene utilizzata per abbattere gli alberi nelle rapine stradali). Sarebbe dunque stato sufficiente collegare un detonatore e confezionare così un ordigno.
Ma sono stati recuperati anche altri oggetti. «Si tratta - ha detto il comandante - di una statuetta di bronzo, un cucchiaino d'argento e uno stiletto con impugnatura sempre bronzea. Oggetti che non escludiamo possano essere di origine delittuosa». A carico di Giovanni Sedilesu figurano solo piccoli precedenti penali di lieve entità, mentre il figlio Raffaele è incensurato. Come hanno riferito gli inquirenti, tutti i reati sono imputabili ad entrambi gli arrestati. «Per questo sono scattate le manette sia per il padre che per il figlio», hanno detto i militari.
L'attività che ha portato all'arresto di Giovanni e Raffaele Sedilesu, così hanno spiegato i carabinieri, «è il risultato di un intervento mirato che fa parte di un programma di attività ben preciso che i carabinieri stanno svolgendo nella provincia di Nuoro e che aveva portato, sempre nella zona di Mamoiada, ad effettuare tempo fa un altro arresto».
Ai Sedilesu i militari sono arrivati nell'ambito di un'indagine avviata un po' di tempo fa e mirata al sequestro di armi clandestine nella zona. Durante una perquisizione nella loro abitazione a Mamoiada i carabinieri hanno recuperato le armi ma anche altro materiale detenuto regolarmente. Come ha spiegato il capitano Ricci durante la conferenza stampa, infatti, all'interno della casa sono state trovate e portate via una doppietta e una pistola. La miccia sequestrata era di tipo detonante, «alla pentrite», ha spiegato Ricci, (dello stesso tipo di quella che viene utilizzata per abbattere gli alberi nelle rapine stradali). Sarebbe dunque stato sufficiente collegare un detonatore e confezionare così un ordigno.
Ma sono stati recuperati anche altri oggetti. «Si tratta - ha detto il comandante - di una statuetta di bronzo, un cucchiaino d'argento e uno stiletto con impugnatura sempre bronzea. Oggetti che non escludiamo possano essere di origine delittuosa». A carico di Giovanni Sedilesu figurano solo piccoli precedenti penali di lieve entità, mentre il figlio Raffaele è incensurato. Come hanno riferito gli inquirenti, tutti i reati sono imputabili ad entrambi gli arrestati. «Per questo sono scattate le manette sia per il padre che per il figlio», hanno detto i militari.
L'attività che ha portato all'arresto di Giovanni e Raffaele Sedilesu, così hanno spiegato i carabinieri, «è il risultato di un intervento mirato che fa parte di un programma di attività ben preciso che i carabinieri stanno svolgendo nella provincia di Nuoro e che aveva portato, sempre nella zona di Mamoiada, ad effettuare tempo fa un altro arresto».