La Nuova Sardegna

Nuoro

Gli dà del gay e lo accoltella

Valeria Gianoglio
Gli dà del gay e lo accoltella

L'aggressore è stato condannato a 4 anni di carcere. L'episodio era accaduto a Siniscola il 9 novembre del 2006

10 giugno 2008
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 NUORO. Quelle coltellate inferte a un ragazzo in un bar di Siniscola, precedute dalla pesante e ripetuta accusa di omosessualità gli sono costate ieri mattina la condanna a quattro anni. È finita così, in tribunale a Nuoro, la vicenda giudiziaria che vedeva Salvatore Grecu, 20 anni, siniscolese, imputato del tentato omicidio di un giovane concittadino. Ma il gup Vito Morra, ieri, ha deciso di condannarlo per le semplici lesioni, aggravate dai futili motivi. Derubricando così il reato. L'episodio era accaduto il 9 novembre del 2006. Sono circa le 10 di sera quando un giovane di Siniscola di 24 anni, entra in un bar del centro, comincia a sorseggiare una bibita, poi decide di uscire. A prendere una boccata d'aria e a fare due tiri di sigaretta.

Proprio a quel punto avviene il patatrac. In quel momento Salvatore Grecu passa davanti al bar in questione, vede il giovane (i due pare che si conoscessero solo di vista) e, sempre stando alla ricostruzione fatta dall'accusa, avrebbe cominciato a insultarlo in modo piuttosto pesante.

Tra le altre cose, senza usare troppi giri di parole gli avrebbe anche detto ripetutamente che era soltanto un gay. Infine, al culmine della rabbia, avrebbe anche aggiunto un inquietante: «Ti stocco». Ovvero «ti ammazzo». Il povero ragazzo, a quanto pare, prova anche a dire al suo concittadino di lasciarlo stare. Che lui in fondo era solo fuori da un bar che fumava una sigaretta e non faceva male a nessuno.

 Ma Grecu, evidentemente, non si fa convincere. A un certo punto, dalla tasca tira fuori un coltello. Una classica pattadesa. E con quello aggredisce il ragazzo. Lo colpisce alla pancia, allo sterno e al petto. Nel tentativo di difendersi e di opporre resistenza, viene ferito anche a una mano. Il giovane, allora, pur sanguinante, riesce a scappare. Pur dolorante e scioccato riesce a raggiungere la sua casa. Un appartamento che dista poche centinaia di metri dal bar dove si era fermato poco prima. I suoi familiari, spaventati, lo caricano subito in auto. Prima tappa alla guardia medica, poi all'ospedale San Francesco di Nuoro. Viene ricoverato per tre giorni. Ma i medici lo giudicano guaribile in un mese di cure. Il giovane, nonostante tutto, probabilmente spinto dalla paura, non riesce subito a rivelare l'accaduto. Alle forze dell'ordine che lo interrogavano dice semplicemente: «Sono caduto». La spiegazione, ovviamente, non convince gli inquirenti che infatti lo indagano per favoreggiamento personale (ma in seguito la sua posizione è stata archiviata). Poi, invece, ci ripensa. Si fa coraggio, si fa anche consigliare da un legale (lo assiste l'avvocato Tore Marteddu) e decide di sporgere denuncia contro Grecu. Si apre un altro fascicolo di indagine. Salvatore Grecu, assistito dall'avvocato di fiducia, Gianni Sannio, sceglie allora la strada del rito abbreviato. Ieri mattina, l'esito della vicenda giudiziaria con le richieste finali. Il pubblico ministero, Daniele Rosa, aveva chiesto per Grecu la condanna a quattro anni (diminuita per il rito abbreviato) per tentato omicidio aggravato da futili motivi.

Il difensore di Grecu, Gianni Sannio, nel corso di un'arringa precisa e dettagliata, ha spiegato al giudice che il suo assistito, in realtà, non avesse alcuna intenzione di uccidere. E che quindi non c'era alcun dolo nel suo atteggiamento.

Il giudice Morra, ha accolto questa sua tesi tanto è vero che è caduto il reato di tentato omicidio. È stato derubricato in lesioni aggravate dai futili motivi.

Ma la pena finale, comunque, non si è discostata dalle richieste del pubblico ministero: 4 anni in totale. Di cui 3 anni e sei mesi per le lesioni, più 4 mesi per il porto illegale di arma. Grecu è stato condannato anche a un risarcimento. Come chiesto dall'avvocato Tore Marteddu, che rappresentava la parte civile in questo procedimento.

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