La Nuova Sardegna

Nuoro

Galtellì, S’Iscravamentu con gli attitos

Da sessantacinque anni mancava dai riti della Chita Santa galtellinese. Venerdì pomeriggio nella chiesa parrocchiale del Santissimo Crocifisso stracolma di fedeli, le due confraternite del paese,...

08 aprile 2012
1 MINUTI DI LETTURA





Da sessantacinque anni mancava dai riti della Chita Santa galtellinese.

Venerdì pomeriggio nella chiesa parrocchiale del Santissimo Crocifisso stracolma di fedeli, le due confraternite del paese, quella di Santa Rughe e quella si Sas Animas, hanno riproposto l'antica paraliturgia de S’Iscravamentu che descrive la deposizione del Cristo dalla croce, con gli struggenti “attitos” ad accompagnare i punti salienti della celebrazione in sardo officiata da don Antonello Tuvoni.

Una tradizione che ha ripreso il suo corso anche per il forte volere del parroco Giampiero Fronteddu, che venerdì, nonostante la grande sofferenza fisica dovuta alle sue precarie condizioni di salute, non ha voluto mancare all’evento di fede assistendo a tutte le fasi della liturgia e attendendo quindi nell’oratorio di Santa Rughe il rientro della processione con il Cristo Morto, che si è svolta lungo le vie del paese al termine di s'Incontru sempre accompagnata dai canti dei confratelli.

Un antico rito di fede popolare che la comunità di Galtellì ha ritrovato grazie al desiderio di un parroco e all’insostituibile lavoro delle confraternite. (a.f.)

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative