La Nuova Sardegna

Nuoro

Quattro decenni sotto il segno dell’arte

di Antonio Bassu

L’Istituto Ciusa mette in mostra al Centro polivalente le opere dei suoi ex allievi e docenti

21 aprile 2012
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NUORO. È stata inaugurata ieri pomeriggio, nei locali del Centro polivalente di via Roma, la retrospettiva dei “Quarantadue anni di formazione, cultura, arte e passione” dell’Istituto d’arte Ciusa di Nuoro, trasformato in liceo artistico nel 2010 con la riforma Gelmini. Per iniziativa della dirigente Lisetta Bidoni, insieme al corpo docente, è stata allestita una rassegna di una parte delle opere realizzate da ex alunni e da insegnanti, che oggi sono diventati affermati professionisti nel campo della moda, dell’oreficeria, della pittura e scultura, della lavorazione del legno e della ceramica, realizzando vere opere d’arte.

Per rievocare i 42 anni di formazione della scuola, dal 1968 al 2010, sono in programma tre tavole rotonde: la prima delle quali si è tenuta ieri pomeriggio, con la partecipazione del vice sindaco, il presidente della Camera di commercio, il commissario della Biblioteca Satta, l’assessore provinciale all’Industria, l’ex preside della scuola Masia, la ex alunna Nietta Condemi e la docente Isa Moncelsi. Protagonisti, tutti insieme, di un amarcord dell’istituto quale laboratorio di nuovi professionisti e comunque di persone che poi si sono affermate nel lavoro e nella vita. Altre due tavole rotonde sono in programma per stamane, alle ore 11, sempre nel Centro polivalente di via Roma, per parlare di impresa, arte, cultura e territorio, con la partecipazione di pittori, scultori, orafi, ceramisti e grafici. Il terzo incontro è in programma per questo pomeriggio, alle 17, sul tema design e innovazione, presenti docenti, artigiani e designer, insieme allo storico dell’arte Antonello Cuccu.

Due degli scultori nuoresi già affermati hanno esposto altrettante opere personali: Pietro Costa, con la rievocazione dell’incendio di Sa Serra e la rigenerazione della sughereta, e Pietro Longu, autore dell’Araba fenice, dedicata all’emancipazione della donna araba. Avvolta da un burka, nell’opera, realizzata con ceramica refrattaria, lascia intravedere il corpo che vibra e pulsa, covando la sua rinascita, con lo sguardo rivolto verso mondi nuovi. In una mano è l’Araba fenice appena risorta, che viene fuori dal passato.

Tra le opere esposte, s’impongono all’attenzione dei visitatori le tavole del recente inserto speciale della Nuova Sardegna sui 120 anni di vita del quotidiano isolano, con la grafica (e i ritratti dei personaggi dell’Ottocento e del Novecento sardi) di Paolo Curreli, anche lui ex alunno dell’Istituto Ciusa. Tra gli altri grafici c’è anche Mario Arcadu, curatore per la Honda del progetto “Come nasce una moto”, dallo sketch al prototipo.

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