La Nuova Sardegna

Nuoro

Orosei, volantini xenofobi contro imprese e romeni

di Angelo Fontanesi
Orosei, volantini xenofobi contro imprese e romeni

Continua la sempre più preoccupante escalation di atti intimidatori per l’impiego di manovalanza straniera nelle aziende locali

28 aprile 2012
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OROSEI. Nella preoccupante escalation di atti intimidatori contro l’impiego di manovalanza straniera, ci mancava solo la xenofobia in salsa identitaria. Centinaia di volantini che istigano a boicottare le attività imprenditoriali locali che fanno uso di mano d’opera straniera a firma di un fantomatico gruppo intitolato all’eroe popolare Tommasu Moiolu, sono stati ritrovati ieri mattina in diverse strade del centro. Il riferimento al contadino che all’alba del 6 giugno 1806 si mise a capo dei suoi compaesani per scacciare un assalto di barbareschi sbarcati nelle notte per saccheggiare il paese è assolutamente voluto. Come scrivono gli estensori del volantino nel loro farneticante proclama di liberazione dallo straniero «Orosei ormai è un villaggio senza identità, e la colpa non è dell’attuale crisi economica ma di quella classe di pseudo imprenditori locali che ha svenduto l’anima della nostra comunità solo per il proprio tornaconto». La loro colpa sarebbe quella di assumere solo operai stranieri sia nelle strutture turistiche che in quelle commerciali per non parlare poi dell’edilizia, «ma soprattutto di assumerli in nero perché cosi si possono sfruttare meglio e i soldi guadagnati consumando le nostre risorse vanno fuori Orosei e a noi rimane solo rabbia e disperazione». A differenza di precedenti scritte anti rumene stavolta la vena razzista è mascherata e l’attacco viene rivolto principalmente contro la classe imprenditoriale che sfrutterebbe il «nuovo mercato degli schiavi». Dunque, «bisogna isolare questi imprenditori perché solo così possiamo ridare un’anima e un’identità a Orosei».

Pronta anche la risoluzione strategica con tanto di “guida alla liberazione”: non comprare niente da imprenditori che hanno addetti non italiani, evitare le strutture ricettive di Orosei per qualsiasi evento, evitare i muratori che hanno operai di nazionalità rumena o altro per eseguire lavori in casa e segnalare anche in maniera anonima all’ispettorato del lavoro o alle forze dell’ordine i cantieri o le attività commerciali che impiegano manovalanza straniera in nero.

Ci sarebbe da farsi una grassa risata se non fosse che nel giro dell’ultimo mese sono state bruciate le auto di due operai rumeni e alcune scritte contro l’assunzione di lavoratori stranieri sono comparse recentemente sui muri e sulle strade del paese. Segnali di una nuova ondata xenofoba esasperata dalla contingente situazione di crisi.

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