Il premio Redentore d’oro consegnato al figlio di Nivola
ORANI. Il premio, solo l’ultimo di una lunghissima serie, in realtà gli era stato assegnato lo scorso anno, ma per tanti mesi ha dovuto attendere l’occasione giusta per essere consegnato. Ieri...
ORANI. Il premio, solo l’ultimo di una lunghissima serie, in realtà gli era stato assegnato lo scorso anno, ma per tanti mesi ha dovuto attendere l’occasione giusta per essere consegnato. Ieri mattina, l’occasione è arrivata e ha avuto come scenario d’eccezione un museo completamente rinnovato, e ancora fresco di festeggiamenti. Sono stati il sindaco di Nuoro, Sandro Bianchi, il vicesindaco e assessore alla Cultura, Leonardo Moro e il presidente della Provincia di Nuoro, Roberto Deriu, a consegnare, ieri mattina, nelle mani di Pietro Nivola il premio “Redentore d’oro” alla memoria del padre, il grande artista oranese, Costantino Nivola.
Un premio che l’amministrazione civica nuorese assegna ogni due anni nell’ambito delle iniziative legate alla sagra del Redentore, per l’appunto, e che nel 2011 era stato assegnato, oltreché a Nivola, anche a uno dei fautori dell’Europeade nel capoluogo barbaricino, Bruno Peeter.
La giuria che aveva assegnato i premi era composta dal rettore dell’università di Sassari, Attilio Mastino, dalla ex docente, Franca Marchi, dal preside della facoltà di teologia, Maurizio Teani. La loro scelta era ricaduta su Nivola e Peeter in virtù dell’importanza culturale ricoperta da ognuno di essi. Ma il premio a Nivola, ovviamente, non poteva non avere un sapore speciale. E ieri se n’è avuto un assaggio al momento della consegna del “Redentore d’oro” al figlio Pietro, davanti alle autorità e ai rappresentanti istituzionali.
Il legame dei Nivola con il loro paese d’origine, Orani, ma anche con Nuoro e con la Barbagia, del resto, non si è mai interrotto. E con il nuovo volto del museo che rende omaggio al grande scultore, si rinsalda ancora di più. La struttura si è presentata agli ospiti d’Oltreoceano in una veste completamente rinnovata, frutto di circa tre anni di lavori di ristrutturazione, e di una spesa complessiva che si aggira attorno agli ottocentomila euro. (v.g.)
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