La Nuova Sardegna

Nuoro

Orani, aperta la nuova ala del museo Nivola

di Andreina Zichi

Inaugurazione ufficiale dell’ampliamento della struttura insieme ai figli dell’artista Pietro e Claire

31 ottobre 2012
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ORANI. È l’acqua della storica fontana di “Su Càntaru”, che scorre rapida lungo la canaletta di granito attraverso l’ampia corte, a rappresentare, forse più del taglio del nastro, l’apertura al pubblico della terza ala del museo Nivola, durante l’inaugurazione ufficiale, che si è svolta sabato scorso.

L’evento, atteso da anni sia dalla famiglia Nivola, sia dall’amministrazione comunale e dalla Fondazione, che hanno seguito tutte le fasi accanto agli addetti ai lavori, ha catalizzato l’attenzione della comunità e di tanti ospiti provenienti da tutta l’isola. Numerose le autorità presenti, tra cui gli assessori regionali Sergio Milia e Luigi Crisponi, accanto al sindaco Franco Pinna, al presidente della Fondazione, Ugo Collu e ai figli di Costantino Nivola, Pietro e Claire, giunti dagli Stati Uniti.

«Questo è un momento unico, – ha dichiarato il sindaco Pinna – il museo deve essere l’orgoglio non solo della famiglia ma e dell’amministrazione, ma anche della comunità. A Costantino e Ruth, gli oranesi saranno grati per aver portato Orani nel mondo».

La struttura, ormai completa, offre allo spettatore un quadro completo della produzione artistica di Nivola, tra cui opere non realizzate e altre inedite, consentendo di cogliere i vari aspetti delle singole opere e il carattere unitario che le lega.

«L’inaugurazione di un museo è un momento di festa, – ha ribadito Ugo Collu – poiché è da questi luoghi che si possono attingere valori che danno senso e pienezza alla nostra vita. Senza nutrimenti culturali, il percorso di crescita interiore si arresta».

Più volte, dagli interventi è emersa la figura di Ruth Guggenheim, moglie di Nivola, che ha seguito con attenzione ogni fase della costruzione. «La sua presenza – ha spiegato infatti Collu – si respira ad ogni passo, la struttura è seminata dalle sue indicazioni».

Infine, dopo gli interventi di Carlo Pirovano, e di Gianfranco Crisci, l’architetto autore del progetto, la parola è passata al figlio dell’artista. «Spero che la vostra fedeltà e il vostro entusiasmo per questo museo possano rimanere, in futuro, altrettanto forti com’è accaduto finora. – ha dichiarato Pietro Nivola – Spero che “a bellu a bellu” (piano piano), come dite ad Orani, il nostro museo possa aiutare a promuovere non solo il ricordo di mio padre, ma anche lo sviluppo culturale e il benessere di quest’isola».

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