La Nuova Sardegna

Nuoro

Sciolto il voto delle Grazie Marcia: non c’è più amore

di Antonio Bassu
Sciolto il voto delle Grazie Marcia: non c’è più amore

A duecento anni dalla peste la città celebra la festa della “sua” Madonna Il vescovo: manca il rispetto reciproco, in poco tempo sette morti violente

22 novembre 2012
2 MINUTI DI LETTURA





NUORO. A duecento anni di distanza dallo scoppio della peste spagnola che ha decimato le popolazioni della Barbagia ieri, in concomitanza con la festa della Madonna delle Grazie, il vescovo Mosè Marcia, che ha officiato la messa solenne, ha invocato la protezione della Vergine per le popolazioni delle zone interne contro la “peste moderna”. Quella che sta provocando una crisi terribile: quella delle coscienze e della fede. «Soprattutto — ha sottolineato il prelato — perché stiamo dimostrando di non saper più amare. Sentimento senza il quale, più che con la crisi economico-finanziaria, si perde la dignità umana, il rispetto sia per noi stessi che per gli altri. Valore che si sta sottovalutando anche in seno a una comunità piccola come quella barbaricina, che in poco tempo ha fatto registrare sette morti violente. L’altro primato è costituito dal numero maggiore in Italia di divorzi e separazioni in rapporto al numero degli abitanti. Da qui la richiesta della intercessione della Madonna delle Grazie perché, come duecento anni fa, s’interrompa questo grave declino della fede e dei valori in seno alla nostra comunità».

Il vescovo Marcia non ha dimenticato di dare ai giovani la sua solidarietà e l’incoraggiamento ad avere fiducia nel prossimo, mostrando generosità nei confronti degli altri. Impegnandosi per il futuro a diventare artefici della civiltà dell’amore. Prima della comunione 19 giovani con il costume nuorese, insieme al sindaco Sandro Bianchi, hanno acceso e fatto omaggio alla Madonna della Grazie, di altrettanti ceri. Così come hanno fatto i barbaricini due secoli fa, quale ringraziamento per aver fatto cessare l’ecatombe di vite umane per l’ epidemia di peste. Cerimonia oltremodo suggestiva, massima espressione del misticismo religioso e della profonda fede delle popolazioni di tutto il Nuorese. Successivamente il predicatore monsignor Giovanni Scanavino, protagonista delle affollatissime serate della novena, ha lodato la convinta partecipazione alle serate di preghiera.

Parole che hanno fatto esplodere l’applauso cordiale e convinto al suo indirizzo e a quello di Mosè Marcia per il grande apprezzamento indirizzato al popolo dei fedeli di tutto il comprensorio. Soprattutto per sottolineare che «oggi c’è un grande bisogno di dar vita a un grande polmone di ossigeno da contrapporre all’inaridimento della fede, auspicando il ritrovamento dei valori più veri, insieme a una nuova speranza».

Alla celebrazione della santa messa era presente anche una delegazione della squadra di calcio della Nuorese.

In Primo Piano

Video

Stefano Cherchi addio: a Sassari l'applauso della folla commossa per il fantino morto in Australia

Le nostre iniziative