La Nuova Sardegna

Nuoro

Vigili del fuoco in agitazione

di Kety Sanna
Vigili del fuoco in agitazione

Sit-in di protesta davanti al comando provinciale contro le procedure di spostamento del personale

17 dicembre 2012
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NUORO. I vigili del fuoco del comando provinciale di Nuoro hanno dichiarato lo stato di agitazione. O meglio: quelli aderenti alle tre sigle sindacali Cgil, Usb e Conapo, venerdì hanno indetto un’assemblea anticipata da un sit-in davanti alla caserma del quartiere di Funtana Buddia.

Alla base della protesta la decisione da parte del comandante provinciale Fabio Cuzzocrea, di effettuare degli spostamenti (47 in tutto) del personale istruttore a tutti i livelli, con una distribuzione tra i vari turni, del personale specialistico: Saf, Saf-fluviale, Sa, Sn, dovendo il comando di Nuoro garantire un numero minimo di personale sopra citato in turno per fronteggiare al meglio le eventuali emergenze di tipo alluvionale.

«Nulla da dire – sottolineano i rappresentanti sindacali: Gianfranco Pischedda (Cgil), Mauro Rubanu (Usb) e Salvatore Congiu ( Conapo) in una nota stampa – sull’idea di ridistribuzione nei vari turni del personale Saf fluviale, casomai sulla forma e le procedure adottate, e a dir poco anomale, che non ci trovano d’accordo. L’assenza di relazioni sindacali, il non rispetto delle regole sui movimenti del personale, tanto per fare qualche esempio – dicono – sono i motivi più evidenti. Non è accettabile che il personale venga movimentato come semplici soldatini. È deleterio mandare in malora equilibri consolidati nel tempo, i quali sono alla base di un lavoro di squadra, qual'è il nostro, che sovente si basa sulla fiducia e conoscenze reciproche».

«L’attacco poco velato alle graduatorie nazionali e all’anzianità di servizio perpetrato dal nostro comandante – aggiungono i rappresentanti sindacali – ha scatenato una fortissima reazione nei pompieri di Nuoro e di riflesso dei colleghi di tutti i comandi della Sardegna. La razionalizzazione del lavoro è stata fatta in modo del tutto irrazionale. Se ottimizzare il lavoro sulle spalle del lavoratore è il messaggio che si vuole passare – continuano – noi non ci stiamo. Questo sit-in ne è stato la prova. La grande partecipazione che c’è stata, ci dà la forza di andare avanti nel rispetto dei diritti guadagnati nel tempo dai nostri predecessori è che sono stati il frutto di grandi battaglie sindacali. Non ci ha fermato neanche il riconoscimento fatto alla porta della caserma (siamo stati letteralmente schedati), come fossimo degli estranei in casa nostra – rimarcano – con la mortificazione del collega che si è trovato a richiedere i documenti a vigili che da vent’anni è più varcano quel cancello tutti i giorni. In ogni caso il risultato non è stato raggiunto. Non ci resta che attendere che il nostro comandante ritiri l’ordine del giorno sul riassetto operativo, in nome di accordi ultra decennali che hanno fatto la storia non solo di questo Comando ma di tutti gli altri a livello nazionale».

Intanto i pompieri sottolineano il fatto che a distanza di diversi mesi, malgrado le promesse e gli impegni presi, non hanno ancora ricevuto i compensi della campagna boschiva dell’estate scorsa.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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