La Nuova Sardegna

MAMOIADA. «La sensazione è che ancora una volta si sia passato il limite, infrangendo quelle regole non negoziabili, a garanzia di confini, che non dovrebbero essere oltrepassati, che non dovrebbero far venire mai meno il rispetto dei luoghi sacri; che è poi, allo stesso modo, il rispetto delle persone, dei credenti, di una popolazione intera, da questi rappresentata».

È un invito alla conversione, quello di don Luigino Monni, parroco di Mamoiada, alla riscoperta di quei valori irrinunciabili, sui quali si dovrebbe fondare la vita di ciascuno all’interno della società.

Sabato 5 gennaio, ignoti si erano introdotti nella parrocchia della Beata Vergine dell’Assunta, sempre aperta, come da consuetudine, per consentire ai devoti di recarvisi a pregare liberamente; trafugando alcuni gioielli, donati alla Santa dai fedeli, in rappresentanza dei loro voti. «La chiesa – annuncia il sacerdote – continuerà comunque a rimanere sempre aperta: questo episodio non servirà certo a far mutare questa prassi, ormai consolidata». I ladri hanno potuto portare a segno il loro colpo indisturbati e senza alcuna difficoltà, non rendendosi necessaria alcuna effrazione; facilitati, persino, dalla coincidenza con la giornata di festa dell’Epifania. Il bottino ammonta a una decina di anelli e una collana. La statua dell’Assunta dormiente, alla quale sono legate molte comunità della Sardegna, tra cui Mamoiada, è protetta da una teca in vetro con struttura metallica, smontata dai malviventi, i quali hanno approfittato di una momentanea assenza del parroco; che vive nella canonica, a ridosso dalla chiesa, impegnato a far visita ad alcune famiglie. Durante la mattinata di mercoledì il furto è stato denunciato ai carabinieri.

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