Dorgali, una donna a processo per armi
NUORO. Udienza davanti al giudice monocratico Giuseppe Carta, per Vincenza Marras, la donna dorgalese accusata di detenzione e porto di armi modificate. Si tratta della madre di Pietro Carrus, il...
NUORO. Udienza davanti al giudice monocratico Giuseppe Carta, per Vincenza Marras, la donna dorgalese accusata di detenzione e porto di armi modificate. Si tratta della madre di Pietro Carrus, il giovane condannato sei mesi fa all’ergastolo per l’omicidio di Francesco Patteri, l’operaio forestale ucciso a fucilate il 2 ottobre del 2009. La donna, difesa dall’avvocato Giuseppino Monni, era stata notata il 31 dicembre 2009, da una pattuglia dei carabinieri lungo la strada sul Cedrino. Pensarono a un malore visto che Vincenza Marras si sporgeva oltre la balaustra del ponte. Ma quando si avvicinarono si resero conto che teneva in mano una busta che stava cercando di gettare nel fiume. All’interno un involucro di stoffa che avvolgeva tre pistole “scacciacani” e alcune munizioni. La donna era stata identificata e denunciata a piede libero. Non paghi i carabinieri avevano effettuato una perquisizione nella sua abitazione e anche qui era saltata fuori un’arma, una pistola Beretta, della quale si assunse la paternità il figlio minore della donna. Ieri in aula i militari del reparto Squadriglie del comando provinciale che denunciarono l’imputato e che, in compagnia dei colleghi della stazione di Dorgali, effettuarono la perquisizione domiciliare. La difesa, nel contro esaminare i testi del pm, ha chiesto se le quelle armi modificate sottoposte a sequestro siano mai state analizzate per verificarne il funzionamento. I testi non hanno saputo dare risposte in merito in quanto non si trattava di attività di loro competenza. Il processo è stato aggiornato al 5 marzo prossimo.