Detenzione illegale di armi, due nuoresi a giudizio
NUORO. Una carabina ad aria compressa modificata passata di mano in mano e una pericolosità dell’arma ancora tutta da accertare. Ieri mattina l’udienza preliminare di fronte al gup Francesco Alterio...
NUORO. Una carabina ad aria compressa modificata passata di mano in mano e una pericolosità dell’arma ancora tutta da accertare. Ieri mattina l’udienza preliminare di fronte al gup Francesco Alterio del rocambolesco caso di due uomini originari del nuorese, ora residenti a Oristano: Michele Sedda, difeso dall’avvocato Pierluigi Meloni, e Franco Casula, difeso dall’avvocato Mario Gusi. Il primo è accusato di detenzione illegale di arma. In aggiunta a questo reato gli viene contestato o di averla modificata lui stesso oppure di averla ricevuta (così come sostiene l’uomo) dal secondo imputato già modificata, dunque il capo di imputazione si trasformerebbe in ricettazione. Casula, dal canto suo, afferma di aver modificato lui stesso l’arma, auto-calunniandosi del reato di modifica illegale. Il capo d’imputazione però contestato dal pm Armando Mammone prevede anche l’ipotesi del reato di calunnia nei confronti di Sechi per il reato di ricettazione di quest’ultimo. In realtà i due sostengono che la carabina abbia subito originariamente solo una riparazione e di non aver avuto minimamente idea che qualsiasi modifica l’avrebbe resa illegale, dunque di aver agito in buona fede. Prossima udienza, il 19 febbraio. (c.cossu)