Incidente mortale sulla 131, il dolore di mamma Franca
di Tiziana Simula
Mamoiada, su Facebook la strazianti parole della famiglia di Roberto Muggittu «Giovani cercate di essere persone semplici e sorridenti come era lui»
25 aprile 2013
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MAMOIADA. Davanti a un computer, catapultata in un mondo virtuale a lei sconosciuto per dire grazie ai tanti amici di Roberto e per lanciare loro un messaggio perché inseguano i valori veri della vita. Quelli che hanno fatto di suo figlio, morto a soli 19 anni nel giorno del suo compleanno, il ragazzo speciale che era. Franca Tramaloni è la mamma di Roberto Muggittu, il giovane di Mamoiada scomparso la settimana scorsa in un incidente stradale sulla 131 dcn, al bivio per Oniferi. Con l’aiuto del figlio 13enne, mamma Franca ha pubblicato una lettera su facebook. «C’è voluta la morte di Roberto per costringermi ad usare il computer, a farmi entrare in contatto con questo mondo a me sconosciuto. Come potevo non rispondere a tutti i pensieri e i commenti che in tanti gli avete dedicato? – scrive mamma Franca – Avrei voluto conoscervi tutti personalmente per dividere un po’ del mio e del nostro immenso dolore e poter allo stesso tempo sorridere con tutti voi parlando di Roberto, il mio angelo custode. Che sicuramente ora è in paradiso perché solo gli angeli ci vanno, e lui è un angelo», dice Franca Tramaloni. Lasciandosi poi andare ai ricordi più belli di suo figlio. Come la festa del suo diciottesimo compleanno che lui aveva voluto festeggiare insistentemente con tanti amici. «Gli dicevo Robè, ma siamo un po’ troppi, guarda che non è un matrimonio, è solo una festa di compleanno! E lui ribatteva: Mamma, è la mia festa, sono i miei 18 anni! E aveva ragione. Era la sua ultima festa, il suo ultimo compleanno. Al suo diciannovesimo compleanno non c’erano solo cento persone, c’era il mondo a quel che mi hanno detto, e non certo a ridere e a ballare, ma a piangere», dice col cuore a pezzi mamma Franca.
Che ringrazia tutti per l’immenso l’affetto ricevuto.
«Grazie a tutti voi. Mi avete dato la forza di dare sfogo al mio dolore, e non solo con le lacrime». E poi il messaggio ai tanti amici di Robè per una vita impregnata di valori. «Chiunque voi siate, giovani e meno giovani, cercate di essere persone pure, semplici, solari e sorridenti come lo era Roberto, e soprattutto sincere e generose come lui era. Solo questi sentimenti e i valori di lealtà e onestà che abbiamo insegnato a Roberto e che lui ha assorbito integralmente facendone il suo credo quotidiano, possono dare un senso alla vita e renderla meno triste e amara».
