La Nuova Sardegna

Nuoro

Furti, ricettazioni e droga patteggiano tre silanesi

di Enrico Carta
Furti, ricettazioni e droga patteggiano tre silanesi

Raid nel Marghine, primi esiti dell’udienza preliminare che vede sedici imputati Il 20 maggio tornano in aula gli altri tredici coinvolti nell’Operazione Silanos

07 maggio 2013
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SILANUS. Basta cambiare una vocale e Silanus divenne Silanos. Così i carabinieri ribattezzarono l’operazione che qualche mese fa portò in carcere alcuni ragazzi e fece scattare in tutto sedici denunce per una serie di reati che avevano come teatro preferito degli autori il Marghine e la Planargia. Furti in serie, ricettazioni, favoreggiamenti, testimonianze aggiustate per salvare gli amici o gli amici degli amici e spaccio di droga figurano nell’elenco dei numerosi capi d’imputazione che il pubblico ministero Armando Mammone contesta ai sedici imputati.

Tre di loro, ieri mattina, hanno chiuso il capitolo con la giustizia patteggiando la pena di fronte al giudice per le udienze preliminari, Annie Cecile Pinello. Sono i silanesi Bastiano Sanna, Mattia Nieddu, entrambi di 25 anni, e Ivan Giau, di un anno più piccolo. Il primo ha patteggiato tre anni e settemila euro, il secondo tre anni e quattro mesi, il terzo tre anni e sei mesi. L’accordo tra il pubblico ministero e gli avvocati difensori Luigi Esposito, Pasqualino Federici e Carlo Figus era stato raggiunto precedentemente all’udienza preliminare. Ai tre veniva contestato soprattutto lo spaccio di marijuana e cocaina, ma anche la ricettazione di attrezzi agricoli e il tentato furto con scasso alla cassaforte dell’ufficio postale di Silanus andato poi a vuoto per un imprevisto – quest’ultimo è il reato contestato Mattia Nieddu –.

Formalizzati i patteggiamenti, il resto dell’udienza preliminare passerà nelle mani di un nuovo giudice. Succederà il 20 maggio, quando gli altri tredici imputati si ripresenteranno in aula per decidere se affrontare il giudizio oppure chiedere il rito abbreviato. Sotto accusa ci sono i giovani silanesi Andrea Cappai, Marco Giau, Pietro Madeddu, Antonio Arca, Domenico Arca, Pietro Mastinu, due omonimi Raimondo Giau, Matteo Virde, Riccardo Giau e Costantino Mura. Con loro sono accusati anche Giovanni Forma di Bottida e l’algherese Manuele Argiolas.

Per loro il futuro processuale è ancora incerto. Di fronte agli avvocati difensori Pasqualino Federici, Luigi Esposito, Maria Assunta Argiolas, Lorenzo Soro, Antonello Spada, Gesuina Cappai, Maria Cappai e Pierluigi Meloni c’è una doppia possibilità. Appare però quasi scontato che molti chiedano di essere processati con il rito abbreviato.

Intanto all’udienza di ieri, il giudice ha ammesso la costituzione di parte civile, attraverso gli avvocati Gianfranco Meloni e Paolo Meloni, per il proprietario di una Seat Ibiza rubata e per il proprietario di otto cani di razza rubati.

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