La Nuova Sardegna

Nuoro

Donne sull’orlo di una crisi di nervi

di Francesco Pirisi
Donne sull’orlo di una crisi di nervi

Convegno della Fidapa: all’origine dello stress i ritmi incalzanti della vita e la scarsa tutela nel mondo del lavoro

08 maggio 2013
3 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Su dieci persone che soffrono di stress, sette sono donne. La malattia in Italia colpisce 9 milioni d’individui. Le cause sono date dai ritmi incalzanti della vita e dal fatto di svolgere mestieri dove la componente emotiva è messa a dura prova, a iniziare dalle professioni sanitarie. I dati sono emersi nei giorni scorsi, durante il convegno “Donne, lavoro, stress”, promosso dalla sezione di Nuoro della Fidapa, l’associazione che si occupa della condizione delle donne impegnate nelle professioni. Una conferenza ricca di elementi e statistiche, come sottolinea, Ninetta Busalla, presidente provinciale del sodalizio, intervenuta in apertura, insieme alla responsabile regionale, Elena Burrai. . Le due dirigenti hanno messo in rilievo la necessità di un riequilibrio nell’organizzazione dell’ambito lavorativo a favore delle donne.

Ninetta Busalla: «L’impostazione di questi ambiti sociali risente sempre di una visione al “maschile”. Sia gli orari di lavoro, sia l’impostazione delle aziende non vengono incontro alle esigenze delle donne, che spesso hanno figli piccoli e comunque devono aggiungere l’impegno di governare una casa e una famiglia. Non di poco rilievo anche il fatto che a parità di ruolo e competenze le donne vengono retribuite di meno, con risvolti psicologici anch’essi diagnosticabili».

Un surplus di fatica e pressione nervosa che fa raggiungere prima degli uomini quella soglia oltre la quale si entra nella dimensione dello stress. «Perché la donna è già biologicamente più vulnerabile, se poi si sommano gli altri fattori le conseguenze negative sono pressoché certe», dice ancora la presidente provinciale della Fidapa. Cosa succede nella mente e anche nell’organismo femminile l’ha spiegato Giovanni Biggio, professore di Neuropsicofarmacologia a Cagliari. Altri dati a supporto della diagnosi: la malattia porta nel 45 per cento a stati d’ansia, nel 41 per cento irritabilità, nel 39 per cento insonnia, oltre alla depressione che colpisce il 20 per cento di chi è sotto stress. Ma non è tutto. Chi entra nel tunnel della patologia è più incline alle abitudini di fumo, alcool e droga. Quest’ultima dipendenza è meno presente in Sardegna, ha spiegato Massimo Diana, psichiatra. Lo sono invece le altre due: perché con un “bicchierino” si può sedare l’ansia da stress, così come con la sigaretta. I rischi, messi in rilievo, sono soprattutto nei casi di donne giovani, che sono incinta, perché malattia e vizio hanno conseguenze sul feto, con danni neuronali e disturbi comportamentali. Tanti motivi perché di diffonda la reazione per un cambio dello stato delle cose.

Ancora Ninetta Busalla: «Penso soprattutto alle giovani mamme, dove è necessario che la legge preveda la possibilità di lasciare temporaneamente il lavoro per i primi anni di vita del bambino, per il quale, è provato, la presenza materna è necessaria. E non come succede adesso, che le donne o non vengono assunte proprio perché a un certo punto potrebbero decidere di sposarsi e fare dei figli, oppure se ciò si verifica vengono licenziate. Così come sarebbe auspicabile che le grandi aziende si dotassero di asili nido, dove accogliere i figli dei dipendenti».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative