La Nuova Sardegna

Nuoro

Scuola media Borrotzu, entrano in scena i geologi

di Antonio Bassu

Una équipe al lavoro nell’istituto chiuso da due anni per problemi strutturali Il Comune non scarta l’idea di demolire il complesso e ricostruirlo ex novo

15 maggio 2013
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NUORO. Nella scuola media numero 1 di via Gramsci, da oltre due anni chiusa per il cedimento del controsoffitto del’androne, da qualche giorno è al lavoro una equipe di geologi per studiare la natura del terreno sul quale è stato costruito il complesso scolastico cittadino. L’amministrazione comunale ha la necessità di verificare se esistono problemi idrogeologici tali da mettere in forse la compattezza della struttura del caseggiato che fino a qualche anno ospitava alcune centinaia di alunni.

L’ente municipale ha disposto un severo controllo tecnico e geologico, visto e considerato che storicamente tutta l’area compresa tra via Lamarmora, Istiritta, Sant’Emiliano, le Grazie Vecchie, fino a via Mughina, veniva chiamata la zona degli orti. In quanto da sempre destinata alla coltivazione dei vari tipi di ortaggi, e comunque per l’abbondante presenza di acque sorgive che alimentavano pozzi, vasche e serbatoi. A suggellare questa caratteristica sono gli sprofondamenti stradali registratisi in anni e tempi diversi in via Peppino Catte, in via Nenni, via Gramsci e appena una settimana fa in via Foscolo.

Oltre alla voragine scavata dall’acqua sotterranea a ridosso del campo scuola e dell’ultima gradinata dell’anfiteatro di piazza Veneto. Ciò in ragione del fatto che all’inizio degli anni’70 il vallone ai piedi di Tanca Manna e dell’ex mattatoio comune e della famosa “Pietra ballerina”, dove oggi c’è il monumento ai caduti sul lavoro, è stato riempito con terra di riporto, inerti e altri materiali di scarto.

Il comune, in conclusione, sta ora mettendo a punto i lavori preparatori per la ristrutturazione della scuola media intitolata a “Piero Borrotzu”. I tecnici vogliono avere la certezza che il caseggiato scolastico non possa registrare, oltre alla caduta dei calcinacci dal controsoffitto dell’ingresso, problemi che riguardano la stabilità e la sicurezza.

L’amministrazione civica ha chiesto aiuto alla Regione, ponendo l’esigenza, relativamente ad un finanziamento, di rimodulare il Pia per l’acquisto degli arredi per il centro polivalente di via Roma. Trasferendo una parte dei fondi da destinare al ripristino del complesso scolastico. Richiesta che il sindaco Sandro Bianchi ha caldeggiato direttamente al presidente Ugo Cappellaci. Nel caso venissero accertati grossi problemi di stabilità sulla struttura scolastica, il comune non scarta l’idea di demolire il complesso per poi ricostruirlo seguendo tutte le norme per garantire la sicurezza. In modo da far tornare in via Gramsci gli allievi della media nº1, da due anni ospitati nella scuola di via Tolmino.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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