La Nuova Sardegna

Nuoro

Daga: tra i baristi 51 evasori della Tosap

di Valeria Gianoglio
Daga: tra i baristi 51 evasori della Tosap

L’assessore al Bilancio replica alla Confesercenti: troppi irregolari, eppure avevamo dato la possibilità di rateizzare

16 maggio 2013
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NUORO. «Il problema è che ci sono 51 evasori totali, 51 baristi che non pagano la tassa per l’occupazione del suolo pubblico. Il debito complessivo è di 50mila euro. Con i tempi che corrono, e con la necessità di estirpare il fenomeno evasione ed elusione fiscale, non potevamo certo consentire che proseguissero indisturbati, anche per una questione di giustizia nei confronti di chi invece ha sempre pagato. Per questo, in questi giorni, sono stati fatti i controlli, e sono stati fatti ritirare i tavolini all’aperto nei locali che non erano in regola». Scrivania invasa dai fogli, calcolatrice a portata di mano, alcuni documenti appena inviati da parte della Abaco, la società che per conto del Comune, dal 2010, si occupa di riscuotere i tributi, l’assessore comunale al Bilancio, Tore Daga, fa i conti ancora una volta e conferma che sì, gli evasori, anche tra i baristi, «ci sono e per troppo tempo, evidentemente, hanno pensato di non rispettare le norme».

Ma per Daga, da adesso in poi, anche nel settore commercio è finito il tempo dell’anarchia, delle regole snobbate con troppa leggerezza, dei tributi e della tasse pagate in ritardo oppure più semplicemente non pagate. Ce l’ha anche con chi, seppur in modo indiretto, come la Confesercenti, lo ha chiamato in causa dicendo che il Comune nei mesi scorsi non aveva risposto alle richieste dei baristi. E in particolare alla richiesta di rateizzare gli arretrati non pagati della Tosap, la tassa per l’occupazione del suolo pubblico. «In realtà – spiega Daga – le cose non stanno affatto così. Nei mesi scorsi abbiamo avuto alcune riunioni con le associazioni, e nel corso dell’ultima lo abbiamo detto in modo chiaro, ai baristi e ai loro rappresentanti, che se qualcuno di loro voleva parlare della rateizzazione dell’arretrato, avrebbe potuto farlo semplicemente andando negli uffici di Abaco e discutendo caso per caso della situazione. Ma finora solo un barista si è presentato per trattare. Abbiamo spiegato, comunque, che rateizzare si poteva ma solo analizzando vicenda per vicenda, e comunque questa possibilità, per ovvie ragioni, non era prevista se si trattava di piccole cifre da pagare. E non è vero neppure il fatto che non siamo venuti incontro alla categoria: qualcuno dimentica, forse, che le tariffe per la Tosap, il Comune di Nuoro le ha lasciate invariate dal 2005». «Le risposte, dunque – prosegue Daga – alle associazione le abbiamo date eccome. La mia porta e quella della società Abaco, del resto, sono sempre aperte, e restano aperte per chiunque voglia interloquire con noi e trovare le soluzioni ai problemi».

Ma il problema, l’assessore comunale al Bilancio non si stanca di ricordarlo, soprattutto da quest’anno, era quello di eliminare l’evasione, anche per quanto riguarda la tassa per il suolo pubblico. Quella che devono pagare i baristi prima di poter sistemare i tavolini all’aperto. «Il consiglio comunale – spiega Daga – ci ha dato un preciso mandato in questo senso. Ci ha chiesto, in sostanza, di scovare gli evasori di tutti i tributi. Per questo da qualche mese siamo partiti con una dose massiccia di accertamenti e controlli. Per quanto riguarda la tassa per il suolo pubblico, ad esempio, per ora abbiamo accertato solo i debiti accumulati dai baristi nei confronti del Comune per la tassa per il suolo relativa al 2010. Sono 51, per l’esattezza. Adesso stiamo facendo i controlli anche per gli altri anni, ed è ragionevole pensare che purtroppo troveremo altre sorprese».

Dopo i primi avvisi inviati dal Comune ai baristi evasori, tuttavia, qualche barista ha cominciato a pagare, ma si tratta di poco. Così poco che il debito complessivo dovuto dai bar al Comune per la Tosap è sceso di appena 6mila e227 euro passando da 50mila e 177 euro a poco meno di 44mila.

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