La Nuova Sardegna

Nuoro

Sculture dinamiche: i prototipi di Giordano Loi

Sculture dinamiche: i prototipi di Giordano Loi

Prorogata per tutto giugno la mostra del poliedrico artista appassionato di moto - FOTO

25 maggio 2013
2 MINUTI DI LETTURA





DORGALI. Sarà prorogata a tutto giugno la mostra dedicata a Giordano Loi allestita all’hotel Il Querceto. Ha per titolo “Sculture dinamiche”, e non potrebbe essere altrimenti, perché le opere di questo poliedrico artista appena trentenne viaggiano su due ruote, sono insomma motociclette. Molto speciali, però, non solo perché sono pezzi unici che Giordano progetta e realizza personalmente, dimostrando oltre che genio creativo una grande manualità nel lavorare materiali come il carbonio o il kevlar. Ma anche perché annunciano tendenze nel design lontane anni luce da ciò che si vede comunemente nelle strade.

Figlio d’arte, anzi componente di una famiglia interamente dedicata all’arte (sono orafi molto apprezzati) e per la parte maschile anche alle motociclette, Giordano ha studiato all’istituto d’arte di Nuoro per poi affrontare l’accademia di belle arti di Urbino. La sua tesi di laurea in scultura nel 2006 (voto 110) si intitolava “Chimera”, una special dichiaratamente ispirata a “Forme uniche nella continuità dello spazio” di Umberto Boccioni, il capofila dei futuristi. Partendo da questa corrente artistica Giordano ha sviluppato il concetto di dinamismo potenziale, attualizzando un messaggio che data un secolo. Per il designer dorgalese infatti “Chimera” è una scultura in movimento, non semplicemente una moto, anche se di sicuro nei tornanti di Cala Gonone dà la polvere a molte concorrenti. E come una scultura degna di questo nome è realizzata con un modello in creta, calchi in gesso e colata di bronzo, nel caso specifico una polvere unita alla vetroresina. Ducatista convinto, Giordano lavora proprio su ciclistica e motore dei leggendari bicilindrici di Borgo Panigale. Qualche anno fa si è presentato ai cancelli della fabbrica bolognese in sella a una sua creatura, la splendida “Infinito”. Aveva casco e tuta indosso, e lo hanno fatto passare scambiandolo per un collaudatore con un nuovo prototipo. In pochi minuti accanto alla moto si è formato un capannello di esperti che la guardavano entusiasti. Un po’ meno i designer del gruppo, che da mesi cercavano un nuovo stile e se lo sono trovati davanti bell’e fatto. Un piccolo smacco che forse ha influito sul silenzio che è seguito a una richiesta di collaborazione con lo staff Ducati avanzata sul momento. E sarà un caso, ma lo stile un po’ biomorfo che Giordano regala alle sue creature ha un’eco nella moto sfornata successivamente a Bologna, la “Panigale”. È anche vero che la Bmw S 1000 RR che impazza nel mondiale superbike ricorda molto “Chimera”, da cui sembra aver preso “branchie” frontali e coda “biforcuta”. Ma Giordano Loi l’aveva realizzata cinque anni prima. (paolo merlini)

In Primo Piano
Turismo

In Sardegna un tesoretto di 25 milioni dall’imposta di soggiorno: in testa c’è Olbia

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative