La Nuova Sardegna

Nuoro

L’area marina protetta per attirare la foca monaca

di Nino Muggianu
L’area marina protetta per attirare la foca monaca

Dorgali, gli esperti d’accordo sull’istituzione dell’oasi: «Così potrebbe ritornare» Il sindaco: «Il progetto crea le condizioni perché riconquisti gli spazi persi»

21 luglio 2013
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DORGALI. Da più di trenta anni sono emigrate alla ricerca di lidi più tranquilli e pescosi, ma inevitabilmente ancora si parla di lei, la foca monaca. Non passa inizio di stagione turistica che qualche turista ne avvisti qualcuna, guarda caso sempre nei pressi di località turistiche. Ma la foca esiste ancora nei mari della Sardegna? Probabilmente si. Magari in trasferta dalla Tunisia, dalla Spagna, piuttosto che dalla Grecia o dalla Turchia, alla ricerca di cibo non più abbondante come altri tempi. Proprio la mancanza di pesce dopo che tutta la costa del Golfo di Orosei era stata setacciata palmo a palmo dalle reti di strascico dei pescatori, è stata, assieme alla sempre più ingombrante presenza e alla crudeltà dell’uomo a far scappare la colonia di 15 foche che avevano preso residenza nelle Grotte del Bue Marino. In questi giorni su You tube va per la maggiore un filmato di Rai Sardegna che documenta la presenza del simpatico e baffuto animale nella grotta dorgalese. Forse le ultima immagini prima che qualcuno ne catturasse due cuccioli per portarli, uno al circo di Cagliari e l’altra al supplizio, prima alla Fontana di Trevi e poi nello zoo cittadino a Roma. Per gli esperti, la reintroduzione della foca, intesa come riportare fisicamente degli esemplari sulla costa del Golfo di Orosei, sarebbe un’ operazione scellerata, più corretto sarebbe invece, creare le giuste condizioni perché la foca possa ritornare. Questo potrebbe avvenire con la creazione dell’Area marina protetta che il comune di Dorgali sta inseguendo da anni, sia insieme ad altri comuni limitrofi ma anche da solo. I primi passi sono già stati fatti nella recente trasferta del sindaco Angelo Carta al Ministero dell’ambiente, a Roma. «L’istituzione dell’Area marina protetta, oltre che dare una diversa impostazione alla gestione e alla fruizione del nostro territorio, punta alla salvaguardia dell’ambiente per il futuro. Contestualmente alla valorizzazione delle attività esistenti – commenta il primo cittadino di Dorgali, che aggiunge – Sicuramente andremo a creare le condizioni perché la foca monaca possa reintrodursi nel nostro sistema ambientale. Dobbiamo dargli la possibilità affinché riconquisti gli spazi persi finora. Noi riteniamo che ricreando le condizioni per una fruizione più corretta e più ordinata del nostro territorio, si creino le precondizioni perché ritorni. Nella nostra concezione, la vera forza dell’Amp è quella di ristabilire l’ordine nelle attività esistenti e quindi, dare certezze maggiori agli operatoti di Dorgali rispetto al loro futuro» .

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