La Nuova Sardegna

Nuoro

Orgosolo riporta all’antico splendore “sos pinnettos”

di Mattia Sanna
Orgosolo riporta all’antico splendore “sos pinnettos”

Nove operai lavorano al recupero dei rifugi nel Supramonte Sistemato anche un sentiero per gli amanti del trekking

12 settembre 2013
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ORGOSOLO. Restaurati gli antichi rifugi del Supramonte. Gli operai dei cantieri comunali di Orgosolo lavorano alla sistemazione de “sos pinnettos”. Quelli che un tempo rappresentavano gli unici ricoveri dei pastori costretti a vivere gran parte dell’anno con il proprio bestiame, vengono riportati oggi all’originario splendore. Un lavoro certosino e paziente di recupero dei materiali autoctoni, pietra e legno reperiti direttamente sul posto. Una squadra composta da nove persone attualmente è impegnata in località Uttulu, a qualche chilometro dal nuraghe Mereu. Qui, oltre alla ristrutturazione di una pinnetta , il gruppo è impegnato anche nel rifacimento della strada che conduce alla torre megalitica. Un sentiero di tre chilometri, reso percorribile per gli avventurieri della natura e gli amanti del trekking, che decidessero di avventurarsi nei monti barbaricini. Si rendono così visitabili più facilmente siti archeologici di pregevole interesse. Giunti alla fine del viale, non solo è possibile, infatti, godere di una vista mozzafiato, ma immergendosi nel suggestivo panorama de “sas vaddes”, ci si può spingere fino al nuraghe Gorroppu, situato su uno sperone roccioso e immerso tra i lecci secolari della cosiddetta “foresta primaria”. La cornice incantata delle numerose casupole di roccia incastona la celebre e omonima gola. Il canyon, al confine con il territorio di Urzulei, lungo circa un chilometro e mezzo e profondo 500 metri, rappresenta un vero e proprio capolavoro naturale, uno spettacolo unico, reso ricco dalla molteplice varietà delle specie vegetali, definito per questo da alcuni “uno scrigno della biodiversità”. Davvero tanti sono gli angoli del Supramonte da scoprire ed esplorare. Non sempre, tuttavia, è facile districarsi tra i sentieri, soprattutto per i profani che decidono comunque di addentrarsi tra quei boschi selvaggi. Pertanto, l’altra parte del progetto occupazionale si compone della realizzazione ex novo della segnaletica. L’obiettivo è consentire il raggiungimento delle punte montuose più importanti. «Abbiamo nelle mani una grossissima responsabilità – dice il sindaco Dionigi Deledda –: dobbiamo difendere con forza questo immenso patrimonio, facendolo al contempo diventare un volano per la nostra economia».

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