Le campane di Olzai non suonano più
I cittadini hanno sottoscritto una petizione per chiedere l’adozione di provvedimenti contro l’inquinamento acustico
OLZAI. Le campane della chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista di Olzai non suonano più da venerdì scorso. Un silenzio improvviso che perdura ancora. Sono stati molti i cittadini di Olzai che si sono meravigliati della mancanza dei suoni campanari per annunciare i riti sacri, ma anche le ore della giornata sempre scanditi dall’orologio del campanile. Sorpresi anche i 120 olzaesi che hanno sottoscritto la petizione inviata, il 16 settembre, al sindaco Antonio Ladu e per conoscenza al vescovo di Nuoro Mosè Marcia, al parroco di Olzai don Nicola Porcu e agli assessori e consiglieri comunali. Un documento concordato per chiedere l’adozione di provvedimenti contro l’inquinamento acustico nell’abitato ai sensi dell’articolo 84 dello Statuto del Comune.
I cittadini sottoscrittori sono domiciliati a Olzai in case di civile abitazione o in strutture ricettive, utenti di pubblici servizi e persone temporaneamente dimoranti nel paese. Tutti d’accordo nel lamentarsi, in particolare, del frastuono delle campane. E questo perché, come si legge nella petizione «insieme ai lavori di restauro eseguiti nel 2010 nella chiesa parrocchiale di san Giovanni Battista a Olzai, sono stati effettuati dei lavori di manutenzione all’impianto di elettrificazione delle campane e dell’orologio. Detti lavori hanno comportato una sensibile modifica degli elettrobattenti e percussori, con un considerevole incremento dell’intensità dei rintocchi e loro durata, oltre a una programmazione di nuove melodie liturgiche che irrompono insopportabilmente alle 6,30 del mattino e si prolungano sino alle 21. Rispetto al passato – si precisa nel documento – il livello del rumore delle campane risulta esageratamente elevato e tale da condizionare quotidianamente, e oltre ogni limite di tollerabilità, le occupazioni, il riposo, le conversazioni dirette o telefoniche (sia all’aperto che all’interno delle abitazioni ubicate nei rioni limitrofi alla chiesa parrocchiale), e tale da disturbare gli utenti dei pubblici servizi e interrompere sistematicamente le riunioni del consiglio comunale, importanti conferenze e le pubbliche riunioni che si svolgono in municipio, asilo infantile o nella sala conferenze della casa Mesina, biblioteca e pinacoteca, tutti ambienti ubicati a meno di 50 metri dal campanile». I 120 firmatari però non hanno chiesto il silenzio delle campane. Ma soltanto “provvedimenti urgenti per tutelare la salute della collettività.