La Nuova Sardegna

Nuoro

San Francesco, la disfida Nuoro-Lula

di Valeria Gianoglio
San Francesco, la disfida Nuoro-Lula

Scoppia la guerra dei manifesti legati alla festa. I priori: abbiamo solo oneri ma nessun finanziamento regionale

27 settembre 2013
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NUORO. Rimasta sottotraccia, negli ultimi anni, stavolta la guerra sottile che si combatte, anche se in modo discreto, attorno al santuario di San Francesco di Lula e alla paternità della struttura e del nome della festa annessa, è esplosa a causa di un manifesto murale. Al centro, c’è l’immagine della chiesa, in alto, come ricco corredo fotografico, alcune istantanee di vita conviviale e momenti religiosi legati a quello che tutti i nuoresi chiamano semplicemente “Santu Franziscu”. Ma è in basso, sotto lo scatto del campanile, che si nasconde l’origine della disfida tra i priori della festa di San Francesco, storicamente gestita dai nuoresi anche se il santuario si trova nella circoscrizione territoriale di Lula, e lo stesso comune di Lula.

Perché in basso, nel manifesto contestato, quantomeno dai priori nuoresi della festa, i riti organizzati dai nuoresi sostanzialmente spariscono, sono inglobati per la prima volta nello stesso cartellone di iniziative promosse invece dal Comune di Lula. E sono ridotti alla sola “santa messa” e alla “partenza pellegrinaggio dalla parrocchia Madonna del Rosario di Nuoro”. Mentre Lula, forte di un finanziamento regionale ad hoc di 25mila euro, sotto il nome di “festa di san Francesco” ha messo su, ma in paese, gare poetiche, esibizione di cori polifonici, proiezioni di filmati e vari annessi.

Per il priore di San Francesco di Lula, Giuseppe Sedda, 51 anni, operaio forestale nuorese, e per la prioressa, Gina Ladu, ce n’è abbastanza, insomma, per segnalare l’ ingiustizia, e spiegare che «non è giusto che il comune di Lula abbia solo i vantaggi della festa, con annessi i finanziamenti, e invece a noi nuoresi che organizziamo la festa e tutto il resto al santuario, restino solo le spese». Giuseppe Sedda lo spiega, che il sindaco Mario Calia lo conosce, che ci ha parlato nei giorni scorsi al telefono e che quest’ultimo gli ha detto che i finanziamenti regionali non si possono dirottare verso altri lidi, e che da parte sua, di Sedda, non ci sarebbe stata certamente alcuna intenzione di sollevare polemiche e battaglie di campanile. Ma dice anche, lo stesso Sedda, che forse, con i manifesti, Lula ha passato un po’ il segno.

Il primo cittadino di Lula,seppur nel mezzo di una riunione concitata negli uffici della Regione, risponde sereno con un «Che piaccia o no, la festa si chiama “San Francesco di Lula”, e quindi noi abbiamo il diritto di organizzare le nostre iniziative, e di avere eventuali fondi. I finanziamenti, del resto, non si possono dirottare. La festa rimane di Lula, chi la organizza non importa».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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