Via Lamarmora, il cortile trasformato in mega-discarica
NUORO. In principio fu la semplice, per quanto fastidiosissima, polvere. Una coltre di pulviscolo che si levava alta dal fondo sterrato ogni qual volta i numerosi mezzi degli operai del Comune...
NUORO. In principio fu la semplice, per quanto fastidiosissima, polvere. Una coltre di pulviscolo che si levava alta dal fondo sterrato ogni qual volta i numerosi mezzi degli operai del Comune entravano e uscivano dal cortile.
Poi “furono” anche i topi. Grossi ratti che approfittando dello stato di oggettivo degrado nel quale si trova il cortile in questione, e beandosi anzi del complesso intricato di detriti, sporcizia ed erbacce, scalavano come prodi arrampicatori diversi piani dei vicini condomini per approdare poi alla sospirata meta: un balcone magari dotato di minuscoli residui di spazzatura. E infine, come se tutto questo non dovesse bastare, è arrivato anche il rumore dovuto al continuo andare e venire di camioncini e vari altri mezzi pieni di detriti, che sin dalle prime ore della mattina buttano giù dal letto i residenti dei palazzi vicini.
Non c’è pace, insomma, per chi vive attorno al cortile, con accesso da via Sicilia – la viuzza in discesa che conduce in piazza De Bernardi, e che dà sul retro di alcuni palazzi della parte alta di via Lamarmora, più vicino alla stazione.
Non c’è pace perché il cortile in questione, con gli anni, è diventato uno spazio che a tutti gli effetti si può definire discarica. Di inerti, di detriti, di una montagna di polvere, insomma, che sta infestando le case, oltreché provocare fastidi di ogni genere e consentire il proliferare dei topi. I residenti chiedono, insomma, che venga restituito decoro allo spazio, e che soprattutto venga loro restituito il sonno e il diritto a godere di uno spazio pulito e dignitoso. (v.g.)