La Nuova Sardegna

Nuoro

Il comune di Mamoiada: no alla centrale a carbone

di Mattia Sanna
Il comune di Mamoiada: no alla centrale a carbone

Tutti contro la riconversione dello stabilimento termoelettrico di Ottana Netta posizione del consiglio comunale: contrari a progetti inquinanti

18 ottobre 2013
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MAMOIADA. No alla riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Ottana. Tale netta posizione emerge dal consiglio comunale mamoiadino, che si è tenuto l’altro ieri.

L’amministrazione comunale del paese dei mamuthones condivide l’analogo orientamento negativo nei confronti del carbone espresso già qualche settimana fa dall’amministrazione del paese dei boes e merdules. Gian Paolo Marras, primo cittadino della comunità ottanese, infatti, aveva convocato a fine settembre un’apposita assemblea civica, durante la quale è stato esaminato il progetto dell’imprenditore Paolo Clivati. In quella occasione è stata ufficializzata una chiusura decisa al progetto di riconversione. Punto di vista condivisi in toto dal vice sindaco di Mamoiada, Francesco Golosio.

«Siamo tutti fortemente contrari a progetti industriali inquinanti per il territorio e nocivi per l’uomo – scrive l’amministratore comunale in una nota – Le soluzioni preventivate contrastano in maniera chiara con gli sforzi che si tenta di portare avanti, al fine di creare un sistema di sviluppo eco-sostenibile, ritagliato perfettamente attorno alle peculiarità e alle specificità di questa parte dell’isola».

«Tali sforzi – prosegue Golosio – si fondano, anzitutto, sul rilancio del turismo, sulla valorizzazione dell’artigianato e delle maestranze locali, sul sostegno alla tipicità delle produzioni, legate all’agricoltura e alla pastorizia».

Alla luce di queste riflessioni – si sostiene – «allora, il carbone non può che rappresentare un passo indietro, un ritorno al trascorso. Una opzione che relega da una parte il progresso e l’avanguardia delle energie rinnovabili, mettendo a repentaglio, inoltre, la salute umana».

«Nelle zone, dove sono presenti le ciminiere degli impianti alimentati dal combustibile fossile – viene osservato ancora nella nota – si assiste a un incremento delle patologie tumorali e della mortalità».

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