La Nuova Sardegna

Nuoro

Alluvione, la protesta degli sfollati

di Sergio Secci

Torpè, famiglie senza casa sollecitano interventi. Preoccupazione per l’inchiesta

13 dicembre 2013
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A quasi un mese dall’alluvione, il paese cerca di tornare alla normalità anche se, in attesa che vengano ripristinati gli argini, la paura di una nuova alluvione è palpabile. «Siamo preoccupati per le lungaggini del sequestro disposto dalla magistratura – ha detto il sindaco Antonella Dalu –. Abbiamo già accertato che molte abitazioni colpite dalla piena non hanno subito danni alle strutture e possono quindi essere considerate nuovamente abitabili. Ma con gli argini ancora aperti, chi si prende la responsabilità di ufficializzare questa scelta e, soprattutto, come possono le famiglie fare rientro a casa?».

Un pericolo paventato anche dal Consorzio di bonifica della Sardegna centrale che ha inviato una nota in Procura spiegando che in caso di nuove e abbondanti precipitazioni, il fiume potrebbe nuovamente defluire dagli argini con gravi pericoli per l’incolumità pubblica.

Una sorta di botta e risposta e rimpallo di responsabilità che lascia intuire quanto sia delicata la situazione e quali siano i timori di chi gestisce strutture così delicate con la spada di Damocle di un’inchiesta che ogni giorno sta riservando sorprese.

E a questo si aggiunge la protesta di alcune delle trentuno famiglie sfollate che si sono presentate nell’ufficio del sindaco per sollecitare lo sblocco dei contributi. A Torpè. sono complessivamente 78 le persone che hanno dovuto abbandonare le case e sono alloggiate in altre abitazioni, mentre due anziani sono ospitati nella Rsa di Padru. Toni abbastanza accesi da parte di qualche nucleo familiare che ha accusato la giunta comunale di immobilismo e ritardi nell’erogazione dei sussidi stanziati per chi ha dovuto abbandonare la casa allagata. Accuse rispedite al mittente dal sindaco.

Diverso invece il discorso relativo ai soldi accreditati sul conto aperto dal comune a favore degli alluvionati. «Sul libretto ci sono poco meno di 30mila euro – ha detto Antonella Dalu – e al momento non mi assumo la responsabilità di ripartire questa somma».

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