La Nuova Sardegna

Nuoro

Notte brava nelle vie di Cardedu

Dieci ragazzi devastano il centro del paese senza che nessuno dia l’allarme

14 gennaio 2014
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CARDEDU. Hanno le ore contate i vandali che nella notte tra sabato e domenica hanno percorso in lungo e in largo il paese, danneggiando tutto ciò che hanno trovato lungo la strada. I carabinieri della stazione di Cardedu e i colleghi della compagnia di Jerzu sono sulle loro tracce, pronti a dare un volto e un nome ai teppisti senza scrupoli. Mentre è in corso l’identificazione, nel centro costiero rimangono i segni di una notte brava, dove noia e delinquenza hanno fatto il bello e il cattivo tempo, mettendo in luce la profonda emergenza educativa che sta caratterizzando sempre più la vita di questi paesi. La banda di dieci ragazzi, quasi tutti minorenni di Cardedu, ha spadroneggiato per l’intera notte, lasciando una firma indelebile che ha il sapore del vuoto e del disagio. Infranti i vetri dell’oratorio contiguo alla Chiesa di San Paolo con pezzi di granito divelti dal marciapiede; rotte alcune sedie riposte all'esterno del bar caffè in via Scanu, di fronte alla parrocchia; seriamente rovinante le ante della cabina elettrica di via Municipio, che avvia l’illuminazione pubblica in quella parte di abitato stranamente rimasto al buio per diverse ore; sradicati i cestini dei rifiuti in Piazza Gramsci. Il tutto è sembrato insufficiente alla banda di adolescenti che, non ancora paga dei risultati raggiunti, ha voluto perfezionare il pacchetto regalo da consegnare alla propria comunità, famiglie comprese, con un’ultima trovata. Nel cuore della notte hanno rubato una moto Ape Piaggio 50 e hanno corso indisturbati per le strade. Nessuno, infatti, ha allertato i carabinieri di quanto avveniva. La motocarrozzella, abbandonata in periferia, direzione Cimitero, è stata poi segnalata alle forze dell’ordine e restituita al proprietario. Qualcosa però, nel corso del raid vandalico, è andato storto. Qualcuno si è fatto male a una mano. Seriamente. Copiose tracce di sangue sono state ritrovate un po’ ovunque, a testimoniare il passaggio inclemente della furia cieca. Qualcuno che ha dovuto poi far ricorso alle cure del presidio medico di Barisardo: per i responsabili della notte in bianco, però, non finisce certo qui. (c.c.)

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