La Nuova Sardegna

Nuoro

Mamoiada apre le danze al ritmo dei campanacci

di Mattia Sanna
Mamoiada apre le danze al ritmo dei campanacci

Oggi si assisterà a una delle processioni laiche più belle e suggestive dell’isola Mamuthones e issohadores sfileranno per le vie del paese

17 gennaio 2014
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MAMOIADA. Mamuthones e issohadores sfilano per le vie di Mamoiada. È la prima uscita dell’anno per le maschere del centro barbaricino. Per tradizione è necessario, infatti, attendere la festività di Sant’Antonio, con la quale si inaugurano le celebrazioni relative al carnevale, per poter assistere ad una delle processioni laiche più belle e suggestive di tutta l’isola. Un momento nel quale la sacra liturgia degli usi e delle tradizioni si esprime attraverso gesti e momenti, che hanno radici antichissime. La ricorrenza di Sant’Antonio esprime in maniera evidente il legame tra la comunità del Nuorese e la cultura dei campi. Con i suoi cicli e le stagioni, scanditi da riti propiziatori e invocazioni solenni. A partire dalle 14,30 di oggi, questo culto mistico della terra andrà a rinnovarsi.

I gruppi dell’Atzeni-Beccoi e della Pro loco si ritroveranno, dunque, ciascuno nella propria sede per dare inizio alle danze magiche. Si procederà, dapprima, con la vestizione. Due issohadores aiuteranno un mamuthone a indossare le pelli e i pesanti campanacci. Per la giovane compagnia guidata da Pino Ladu, tale fase rimane ancora riservata e viene effettuata a porte chiuse, al riparo da occhi esterni, nella più completa segretezza. Per la storica organizzazione di promozione turistica, invece, questi istanti hanno assunto ormai una valenza pubblica, in quanto tutto il complesso e lungo procedimento cerimonioso incuriosisce e viene apprezzato dagli sguardi meravigliati di visitatori e turisti presenti. Concluso l’iter preliminare, le compagini si esibiranno ciascuna in una parte diversa del paese. Un giro decisamente lungo che vedrà il sodalizio della Pro loco muovere i propri passi ritmati nei rioni più antichi. Mentre i componenti dell’associazione culturale Atzeni-Beccoi allieteranno vie e piazze di recente costruzione. Sarà il capo issohadore a disporre la propria formazione ed impartire le cadenze dei passi e dei movimenti, in un percorso che abbraccia i diversi fuochi disseminati lungo tutto il paese.

Attorno a ciascuno dei monumentali falò, attraverso il ballo, scenderà la benedizione delle maschere. Una benedizione volta a rendere benevola la divinità, perché conceda un raccolto abbondante e faccia sì che i campi siano fertili. In questo modo, ogni fuoco verrà consacrato dal solenne corteo, custode di usi arcaici e millenari. Talvolta, d’altra parte, la processione laica è solita fermarsi di fronte alla casa di una persona convalescente o di un amico scomparso, come ad invocarne una pronta guarigione o in segno di protezione dell’anima del defunto. La sacralità di questi attimi, allora, accresce mediante il fortissimo carico emotivo di sensazioni particolarmente coinvolgenti. Sensazioni, che commuovono e catturano.

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