La Nuova Sardegna

Nuoro

Salva la giostra Currere a puddas

Salva la giostra Currere a puddas

Macomer, un gruppo di cavalieri riesce a riproporre la manifestazione equestre

05 marzo 2014
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MACOMER. Non sarà più una giostra equestre di Carnevale, in quanto sarà disputata in piena Quaresima, ma la corsa “Currere a puddas” si farà. Grazie all’impegno di un piccolo ma appassionato gruppo di cavalieri, la giostra si terrà il 22 e 23 marzo. Non più un solo giorno, dunque, ma ben due. Nel primo, che cade di sabato, le evoluzioni di cavalli e cavalieri inizieranno alle ore 15. La domenica, invece, si svolgeranno dalle ore 10 alle 14. Lo scenario, naturalmente, non sarà il corso Umberto (sede storica della manifestazione, sicuramente più suggestivo rispetto ad altre sedi) perché la presenza del cantiere che porta avanti i lavori di riqualificazione della via principale di Macomer non lo consente. I cavalieri correranno lungo il viale Nenni che verrà appositamente preparato per l’occasione. La manifestazione, tradizionalmente organizzata da anni dall’Associazione cavalieri “Città di Macomer”, era stata programmata per l’8 marzo, ma era poi saltata per tutta una serie di fattori, a partire dalla non disponibilità del corso Umberto e dalla mancanza di fondi nelle casse del Comune, della Pro Loco e della stessa Associazione dei cavalieri. C’è però chi caparbiamente ha voluto perseguire l’obiettivo di non interrompere una manifestazione riscoperta meno di dieci anni fa e subito coronata dal successo. “Currere a puddas” negli anni scorsi ha richiamato migliaia di appassionati da tutta l’isola. Un gruppo di cavalieri ha deciso di darsi da fare e ha organizzato la giostra equestre quotandosi e chiedendo aiuto. Si è trovato l’accordo su viale Nenni, che ben si presta ad accogliere la corsa creando pochi problemi alla circolazione. «Il rischio – dice Luciano Mazzette, coordinatore del gruppo organizzatore – è che saltando un anno la manifestazione si rischiava di farla finire nel dimenticatoio e noi ci teniamo a non perderla». Visto che siamo in piena Quaresima, niente maschere, ma solo il costume sardo. (t.g.t.)

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