La Nuova Sardegna

NUORO. Attesi da più di un anno, sollecitati da decine di appelli, telefonate, e proteste, ieri mattina, sono finalmente arrivati, al Consorzio universitario nuorese almeno una parte dei fondi arretrati che la Regione assegna ogni anno per l’ateneo barbaricino. Si tratta solo di una piccola parte di tutto l’arretrato dovuto, ma con i tempi che corrono in tanti cominciavano a temere che non sarebbero mai arrivati. La Regione, per il momento, ha erogato al Consorzio 546mila euro. Si tratta del saldo del finanziamento relativo al 2012. Ma adesso, la vera scommessa, sarà quella di riuscire a ottenere i fondi dovuti da Cagliari per il 2013: sono la bellezza di due milioni e 745mila euro. Un mucchio di denaro che fino a questo momento continua a mancare nelle casse dell’ateneo e del consorzio gestito dal commissario straordinario Caterina Loi. La voragine nel bilancio ha costretto, da diversi mesi a questi parte, lo stesso Consorzio ad anticipare almeno una parte di quei soldi ricorrendo a prestiti e non solo.

E sempre per la stessa ragione, per i fondi regionali non ancora arrivati, il Consorzio ha faticato sette camicie per riuscire a mantenere in piedi l’intero apparato universitario, che, nonostante le difficoltà, resiste e promuove nuovi corsi.Negli ultimi mesi, tuttavia, dopo aver raschiato il fondo del barile, il Consorzio non stava riuscendo più a pagare nemmeno i rimborsi per i docenti. «Ora – spiega il commissario straordinario Caterina Loi – con l’anticipo sul saldo 2012 che la Regione ci ha erogato, riusciremo almeno a pagare alcuni debiti più urgenti. Quei soldi, infatti, ci servono non solo per la cooperativa che gestisce i servizi, ma anche per la vigilanza, per i rimborsi ai docenti, per tenere in piedi tutto l’apparato. Certo, si tratta solo di una piccola parte dei finanziamenti regionali che ci sono dovuti, siamo coscienti che ci daranno un po’ di respiro, ma si tratta sempre di un respiro corto. Adesso, infatti, ci auguriamo che arrivi il resto degli arretrati, ovvero tutto il 2013. Sono due milioni e 745mila euro. E se consideriamo che siamo già a 2014 avanzato, in fondo non stiamo certamente chiedendo tanto, ma solo il dovuto». (v.g.)