La Nuova Sardegna

Nuoro

Spese: la Sardegna quart’ultima in Europa

Spese: la Sardegna quart’ultima in Europa

L’affermazione ricorrente secondo cui «per la sanità si spende troppo» è palesemente inesatta. Non usa mezzi termini Benedetto Barranu, ex direttore generale dell’Asl di Cagliari, che smonta alcuni...

09 luglio 2014
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L’affermazione ricorrente secondo cui «per la sanità si spende troppo» è palesemente inesatta. Non usa mezzi termini Benedetto Barranu, ex direttore generale dell’Asl di Cagliari, che smonta alcuni luoghi comuni in tema di spesa sanitaria. «Siamo i quart’ultimi in Europa, in compagnia di alcuni Paesi dell'est; in Sardegna spendiamo circa 3 miliardi e 100 milioni (vale a dire il 53% delle entrate proprie della regione; se mettiamo i trasferimenti statali andiamo al 44%)». Per Barranu il punto chiave è, piuttosto, «come si spendono queste risorse»? Occorre mettere in relazione il livello della spesa con la bontà dell’organizzazione del Servizio Sanitario. Si scopre, così, che dal 2009 al 2013 la Regione sarda ha avuto un incremento dei costi pari a circa 500 milioni di euro. «Il punto è – ha detto ancora l’ex manager dell’Asl di Cagliari – se quest'aumento di costi è giustificato da un miglioramento dei servizi sanitari». La risposta, per Barranu, è un categorico «no». Questi 490 milioni di euro sono giustificati da 3 voci: spesa farmaceutica, prestazioni specialistiche e, neanche a dirlo, spese per il personale (consulenze e, per i primi tre anni, eccessivo uso dei lavoratori interinali, poi trasformati, dopo intervento limitativo del consiglio regionale, in spese per le esternalizzazioni). Anche sull’Asl di Nuoro Benedetto Barranu fa un'operazione chiarificatrice: «il bilancio dell’Asl nuorese non ammonta a 500 milioni di euro, bensì a 300 milioni. Qui a pesare è soprattutto la spesa pro capite. Occorre capire quali voci l'hanno fatta incrementare». Una di queste voci la suggerisce lo stesso Barranu: Nuoro è completamente sprovvista di Residenze sanitarie assistenziali (Rsa), con aggravio dei costi per l’Asl e disagi per i cittadini, costretti a ricorrere a strutture fuori provincia. (re.nu.)

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