La Nuova Sardegna

Nuoro

Omicidio in Brasile, le indagini restano alla Procura nuorese

di Sergio Secci
Omicidio in Brasile, le indagini restano alla Procura nuorese

BUDONI. Restano di competenza dei magistrati di Nuoro le indagini in merito all’assassinio di Enzo Albanese, l’intermediario immobiliare milanese di 42 anni, ucciso in Brasile. Il tribunale del...

16 luglio 2014
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BUDONI. Restano di competenza dei magistrati di Nuoro le indagini in merito all’assassinio di Enzo Albanese, l’intermediario immobiliare milanese di 42 anni, ucciso in Brasile. Il tribunale del riesame di Sassari, ha infatti rigettato l’istanza dei difensori di Pietro Ladogana, ritenuto il presunto mandante del delitto, che volevano spostare la competenza a Roma. Dopo il fermo dell’uomo, i carabinieri di Budoni, coadiuvati dai colleghi di Siniscola e l’ausilio della polizia brasiliana, hanno proseguito le indagini in maniera serrata e nelle ultime settimane, è stata portata avanti un’ intensa attività investigativa. A fine giugno in Italia è arrivato Raimundo Rolim de Albuquerque Filho, funzionario responsabile della “Delegacia Especializada” in omicidi di Natal, la città brasiliana dove l’italiano è stato freddato con sei colpi di pistola lo scorso due maggio, che sta portando avanti un’ indagine parallela a quella italiana. E proprio in corrispondenza della presenza del funzionario brasiliano, i carabinieri di Budoni e Siniscola hanno effettuato nella capitale e nell’hinterland, una raffica di perquisizioni, undici in tutto, nelle abitazioni e negli uffici di persone considerate vicine a Pietro Ladogana. Tutti suoi ex e attuali soci nelle società brasiliane, i cui affari sono finiti nel mirino dei carabinieri e della procura della Repubblica di Nuoro, nelle cui vicende gli investigatori sono convinti di aver trovato il movente dell’omicidio, del quale Pietro Ladogana è ritenuto il presunto mandante. Un lavoro di sponda, quello dei carabinieri e della polizia brasiliana, che ha consentito anche l’individuazione e l’arresto dell’agente di polizia Douglas Alexandre, considerato l’ esecutore materiale dell’omicidio e di Tamara Ladogana, ex moglie dell’imprenditore italo brasiliano. La donna nel corso dei serrati interrogatori avrebbe anche confessato di aver accompagnato l’ex marito, appena qualche giorno prima dell’omicidio, ad un sopralluogo per localizzare l’abitazione di Enzo Albanese, dove poi in effetti è stato ucciso mentre rincasava. Non solo, la donna avrebbe riferito agli inquirenti brasiliani, che hanno prodotto all’autorità giudiziaria italiana i relativi documenti, che l’ex marito aveva commissionato anche il tentato omicidio di un funzionario del fisco brasiliano, colpevole di aver scoperto consistenti evasioni delle società di Ladogana e dei suoi soci italiani. La settimana trascorsa a Roma dai carabinieri Baroniesi e del pubblico ministero Andrea Vacca è stata davvero intensa, le perquisizioni pare abbiano permesso di trovare materiale interessante, tra cui un video che ritrae proprio l’indagato durante l’ultimo suo viaggio d’affari in Italia, appena un mese prima di essere arrestato. Tutte le persone coinvolte in questo giallo internazionale sono state interrogate così come, anche Pietro Ladogana, detenuto nel carcere di Civitavecchia che si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nel frattempo sulla complessa vicenda dagli intrecci giudiziari internazionali si è pronunciato il 3 luglio scorso anche il tribunale del riesame di Sassari, rigettando il ricorso della difesa di Pietro Ladogana, dopo che la procura di Nuoro aveva richiesto ed ottenuto una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere. I giudici sassaresi hanno ritenuto validi e sussistenti i gravi indizi di colpevolezza raccolti sull’asse Budoni-Natal.

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