La Nuova Sardegna

Nuoro

OLIENA

Voto unanime in consiglio, una class action tra le proposte

OLIENA. Il consiglio comunale contro la chiusura della motorizzazione di Nuoro. L’assise barbaricina ha votato all’unanimità, mercoledì, una delibera con la quale si ufficializza la protesta. In...

22 luglio 2014
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OLIENA. Il consiglio comunale contro la chiusura della motorizzazione di Nuoro. L’assise barbaricina ha votato all’unanimità, mercoledì, una delibera con la quale si ufficializza la protesta. In opposizione alla ormai molto probabile serrata dell’ufficio pubblico. Oliena è la prima amministrazione, in tutta la provincia, ad aver adottato un atto formale. Votato dall’organo di rappresentanza delle varie forze politiche. Di maggioranza, come di opposizione. Il primo cittadino Salvatore Serra, d’altra parte, ha rivolto un accorato appello ai sindaci degli altri comuni del Nuorese, affinché convochino, anche loro, i propri organi assembleari. E si schierino in maniera forte e compatta, avverso il progressivo abbandono ed isolamento dell’entroterra sardo.

«Un abbandono ed un isolamento – sottolinea l’assessore alle Attività produttive Valentino Carta – che va a diretto discapito dei cittadini e che nasce dall’impossibilità di un intero territorio di esprimere la propria voce. Attraverso istituzioni, che ne siano il punto di riferimento».

«La imprudente decisione di archiviare le provincie, in qualità di livelli intermedi di governo, ci pone di fronte, perciò, alle conseguenze, che sono sotto gli occhi di tutti – prosegue l’esponente del partito democratico –. Conseguenze – aggiunge – che tradiscono la necessità di un urgente ritorno alla politica e alla buona politica. Ad enti autorevoli, insomma, che sappiano esprimere le esigenze e i bisogni delle comunità del centro Sardegna». In conseguenza di una eventuale chiusura della motorizzazione, Oliena, dal canto suo, subirebbe un pregiudizio incalcolabile per le sue attività imprenditoriali. Il paese del Corrasi vede, ad esempio, la presenza di due agenzie. Le quali in un anno, mediamente, preparano duecento aspiranti guidatori al conseguimento della patente. Questi ultimi saranno, allora, costretti a spostarsi in una delle città capoluogo storiche più vicina. Sostenendo percorrenze di decine e decine di chilometri. Anche per ottenere un semplice foglio rosa. «Doversi recare a Oristano – spiega Giovannino Coccollone, titolare della autoscuola Corrasi e presidente di un consorzio, che raccoglie numerose realtà della provincia – vuol dire farsi carico di costi ulteriori, per far fronte all’aumento delle distanze dai nostri centri». Mentre, pertanto, il malcontento dell’utenza cresce. Si fanno sempre più insistenti le voci di una class action, promossa dai vari operatori coinvolti. E finalizzata ad ottenere una apposita tutela in sede civile e penale. (ma.s.)

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