La Nuova Sardegna

Nuoro

La Regione fa tabula rasa all’Etnografico

di Luciano Piras
La Regione fa tabula rasa all’Etnografico

La giunta Pigliaru respinge all’unanimità la nomina del nuovo direttore generale Domenico Canu e azzera il Cda

21 maggio 2016
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NUORO. Tutto da rifare: la giunta regionale ha azzerato l’Istituto superiore etnografico della Sardegna. L’esecutivo guidato da Francesco Pigliaru ha rispedito al mittente il nome del direttore generale indicato da Nuoro l’8 febbraio scorso: Domenico Canu, architetto, vincitore della selezione bandita per trovare il successore di Paolo Piquereddu, andato in pensione e sostituito soltanto per pochi mesi da Cristiana Collu (nominata poi direttrice della Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea di Roma). Dopo oltre tre mesi di attesa, dunque, la Regione rompe il silenzio istituzionale e fa tabula rasa (la delibera della giunta Pigliaru è di ieri mattina). Mettendo nero su bianco, con voto unanime: respinta la nomina del nuovo direttore, giudicato non adatto all’incarico e indicato da un Cda ormai decaduto.

«Certo, non mi aspettavo questo epilogo» commenta a caldo lo stesso Domenico Canu, pronto a mobilitare i suoi legali. «Vedrò che passi fare – annuncia –, prima voglio conoscere tutti i particolari della motivazione alla base della delibera della giunta Pigliaru».

Delibera che parte da un dato di fatto: il Consiglio di amministrazione dell’Isre attualmente in carica, in sostanza, è scaduto, perciò politicamente senza credito («ma questo la Regione lo sapeva anche quando è stata bandita la selezione» sottolinea Canu. «Perché allora l’Isre non è stato commissariato?» chiede). Da qui la decisione di depennare nomi e cognomi e lasciare campo aperto al prossimo Cda, chiamato a riformulare il bando per la selezione del nuovo direttore generale. Il Parlamentino sardo, insomma, dovrà prima di tutto trovare l’accordo sul nome del prossimo presidente Isre (il tema verrà affrontato in aula a Cagliari mercoledì prossimo), visto che l’attuale, Bruno Murgia, ha chiuso il suo mandato lo scorso 10 maggio (a proposito: Murgia non commenta la decisione di ieri della giunta Pigliaru, si limita ad assicurare che «lavorerò nell’interesse dell’Istituto e della città fino a quando non verranno rinnovati gli organi»). In contemporanea, la Regione dovrà nominare anche il secondo membro eletto dal consiglio regionale (come il presidente). Il terzo componente del Cda Isre resta il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu, componente di diritto dal momento dell’elezione alla guida del Comune. «Prima voglio conoscere i dettagli della decisione della giunta – dice sull’azzeramento dell’Isre –, poi dirò la mia». Convinto, fin dal primo spoglio dei curriculum vitae arrivati in via Papandrea, delle capacità e qualità dell’architetto nuorese Domenico Canu. Apprezzato anche da Gian Paolo Mele Corriga («direttore del Coro di Nuoro, dove canta anche Canu» è il facile attacco che gli è stato subito mosso), assieme a Murgia e Soddu nell’attuale Cda. Pronto ormai a prendere una fisionomia nuova: con il presidente espressione del partito di maggioranza regionale (Pd) e il secondo consigliere scelto dalle minoranze. Due nomi che verranno ufficializzati dal presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau, sempre che non sia l’assemblea a scegliere già la prossima settimana.

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