La Nuova Sardegna

Nuoro

Isre, bufera sulla nomina Secco no agli intellettuali

di Gianna Zazzara
Isre, bufera sulla nomina Secco no agli intellettuali

La decisione tra qualche giorno. Tra i papabili anche i piddini Zidda e Pirisi Tutti contro Soddu: basta con l’antipolitica, la scelta ricadrà sulla persona giusta

20 giugno 2016
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NUORO. Dovrebbe occuparsi di arte e cultura e invece l’Istituto etnografico sardo si trova coinvolto, ancora una volta, nelle polemiche legate alla nomina del suo futuro presidente. A dare il là alla discussione è stato il sindaco Andrea Soddu che ha indicato come candidato ideale lo scrittore Marcello Floris (che ha risposto picche) invitando i politici – di destra, di sinistra e di centro – a stare lontani dalle istituzioni culturali: «È ora di farla finita con le nomine politiche. Bisogna scegliere una persona competente in grado di rilanciare questa straordinaria istituzione culturale». Il timore di Soddu è che la guida dell’Isre finisca nelle mani di eccellenti rottamati del Pd. «Si tratta di una decisione che comunque non ha nulla a che vedere con la cultura», ha chiosato il sindaco. Se ne avrà la prova tra qualche giorno, quando da Cagliari arriverà il nome del futuro presidente. Tra i papabili? Anche l’ex sindaco di Nuoro Mario Zidda oppure Peppino Pirisi, ex presidente della provincia di Nuoro, entrambi espressione del Pd nuorese.

In difesa dei politici – anche di sinistra – scende in campo Pietro Pittalis, consigliere regionale di Forza Italia. «La politica non va demonizzata. Bruno Murgia (il presidente uscente dell’Isre) è stato indicato dalla politica (da Forza Italia, ndr) e, a detta di tutti, ha lavorato molto bene. Il problema non è l’etichetta del politico, ma l’individuazione della persona. Non è detto che un professore universitario messo a gestire un assessorato dia una buona prova. Basta vedere quello che sta succedendo in Regione. In questo senso raccolgo l’invito del sindaco di Nuoro e dico sì a una scelta di alto profilo, che premi il merito più che l’appartenenza politica. In ogni caso, la scelta del futuro presidente dell’Isre spetta alla politica, così come previsto dalla legge. Anche perché quello del presidente non è un incarico tecnico, ma amministrativo. Le linee di indirizzo tecnico le detta il consiglio scientifico, che ha un profilo altissimo». Sulla composizione del comitato scientifico dell’Isre nessuno ha da ridire: oltre ai professori Antioco Floris e Aldo Mario Morace il consiglio di amministrazione ha nominato un anno fa l’antropologo francese Marc Augé. Oltre alla nomina del presidente dell’ente in ballo c’è anche quella del direttore, dopo l’addio sei mesi fa di Cristiana Collu andata a dirigere la Galleria nazionale di arte moderna di Roma. Il consiglio d’amministrazione (composto da Bruno Murgia, Giampaolo Mele e Andrea Soddu) ha nominato qualche mese fa l’architetto Domenico Canu, con il voto contrario di Murgia. La nomina non è piaciuta alla giunta regionale che l’ha rispedita al mittente. «Il sindaco sembra voglia togliersi qualche sassolino dalla scarpa dopo la bocciatura del direttore da parte della Regione – dice Daniela Forma, consigliere regionale del Pd –. Basta con le polemiche, è arrivato il momento di far fare all’Isre un ulteriore salto di qualità sulla scena internazionale e questo obiettivo si può raggiungere sia con la nomina del presidente che con l’individuazione del prossimo direttore generale dell’Istituto». La Forma, poi, lancia un avvertimento a Soddu: «Tentativi di sovrapposizioni di ruolo non giovano rispetto all’obiettivo di una leale collaborazione tra istituzioni per il bene non solo della comunità nuorese (rappresentata nel Cda dal sindaco Soddu) ma dell’intera comunità regionale che auspica per l’Isre un rilancio nel panorama culturale. La politica sarà certamente all’altezza delle sfide che ci poniamo».

Ne è certo anche il consigliere regionale Gianfranco Congiu (Partito dei sardi): «Mi auguro che la nomina del presidente dell’Isre non sia trattata come una questione prettamente nuorese, vista l’importanza dell’ente. Quello che ho trovato stonato nell’uscita di Soddu è che un sindaco guardi con tale diffidenza alle istituzioni. Lui dice basta alle nomine politiche. E io ribatto: basta con l’antipolitica. Sono sicuro che la scelta del presidente ricadrà su una persona degna di quell’incarico. Anche tra i politici ci sono persone con un profilo prestigioso, non solo tra gli intellettuali». Per Roberto Deriu (Pd), invece, è inutile discutere della proposta di Soddu. «La nomina del presidente dell’Istituto etnografico spetta al Consiglio regionale, non a lui», taglia corto.

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