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l’interrogazione

Murgia: «Il Governo non può continuare a far finta di nulla»

Murgia: «Il Governo non può continuare a far finta di nulla»

OTTANA. Il neo deputato nuorese Bruno Murgia l’aveva annunciato e nella prima riunione della Commssione ambiente della Camera, alla quale ha partecipato, ha presentato un’interrogazione urgente sulla...

23 settembre 2016
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OTTANA. Il neo deputato nuorese Bruno Murgia l’aveva annunciato e nella prima riunione della Commssione ambiente della Camera, alla quale ha partecipato, ha presentato un’interrogazione urgente sulla situazione ambientale dell'area industriale e, in particolare, sul fatto che il sito non sia stato inserito nelle cosiddette aree Sin (siti di interesse nazionale) per le bonifiche. Il deputato, appena subentrato sui banchi del parlamento al neo sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, ha spiegato la sua interpellanza al ministro all’Ambiente, Gian Luca Galletti. «Ora – ha sottolineato Bruno Murgia – il governo non potrà far finta di nulla e dovrà rispondere. Per forza».

Nell’atto parlamentare, il deputato ha fatto una breve ma dettagliata sintesi della storia industriale di Ottana e dell’inquinamento del sito nei vari anni di presenza industriale. «Come emerge dalle circostanziate denunce dei diversi amministratori locali che si sono avvicendati alla guida del paese – ha scritto nell'interrogazione –, la zona industriale di Ottana sarebbe fortemente inquinata».

La storia. Un inquinamento che viene da lontano. Bruno Murgia ha ricostruito la storia del polo industriale, la fuga delle varie aziende e le conseguenze sociali ed economiche dell’abbandono del sito. «Negli anni Settanta – ha ricordato il parlamentare - si decise di portare in Sardegna l’industria chimica. Furono aperte numerose fabbriche di fibre e una centrale termoelettrica che funzionava a olio combustibile. Da alcuni anni, l’Eni, che gestiva gli impianti, ha abbandonato il sito, lasciando in eredità disoccupazione, cassa integrazione e soprattutto inquinamento nell’aria, nelle falde acquifere e nei terreni». Inquinamento mai risanato per evitare conseguenze sulle aziende.

Conmissione parlamentare. «Nel 1998 – ha aggiunto il deputato nuorese – una commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti scrisse che “l’unica preoccupazione era quella di non intralciare il processo di industrializzazione”. Nel frattempo – ha sottolineato Bruno Murgia – si è parlato di fanghi rossi stoccati a cielo aperto, morie di pesci nel Tirso, ceneri della termodistruzione sui frutteti, fino all’allarme ozono nel 1999. Cumuli di plastica abbandonati e bruciati, scarti di macellazione e residui di oli grassi smaltiti in buche scavate nel terreno. Sono decine le aziende cha hanno inquinato senza pagare alcunché, mentre si potrebbero citare decine di casi di smaltimento improprio e delinquenziale».

Tumori. E le conseguenze dell’inquinamento colpiscono direttamente gli ex lavoratori. «Ora – ha denunciato il parlamentare – si è fatta sentire l’incidenza dei tumori, come dimostrano le denunce dell’Aiea, l’associazione degli esposti all’amianto, le indagini del nucleo operativo ecologico di Sassari e di quelli della Compagnia carabinieri di Ottana che ha indagato sulla pericolosissima fibra e sui rifiuti occultati sotto terra». L’interrogazione si conclude con la richiesta al ministro “di sapere se il governo intenda includere il sito industriale di Ottana nei cosiddetti Sin in modo da poter ottenere le risorse per bonificare tutto il territorio”. E il futuro di Ottana passa attraverso le bonifiche ambientali. (f.s.)

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