La Nuova Sardegna

Nuoro

Sorgono, vinta la battaglia per il Convitto

di Giovanni Melis

La Regione è stata di parola e ha stanziato un contributo straordinario per garantire il servizio

21 dicembre 2016
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SORGONO. Il ministero ha formalmente chiuso il convitto. Ma grazie all’accordo tra regione e comune, la struttura resterà aperta. Dopo tante proteste e peripezie, è stato finalmente firmato il protocollo d’intesa tra la Regione e gli Enti coinvolti per riaprire il Convitto di Sorgono. L’amministrazione ha stanziato un contributo straordinario di 150mila euro per garantire il funzionamento del servizio fornito dall’Istituto agrario di Sorgono. Lo annuncia l’assessorato alla Pubblica istruzione che ha così mantenuto la promessa fatta a suo tempo agli amministratori locali. «La Regione aveva preso un impegno specifico con la delibera del ventotto ottobre scorso – ha detto l’assessore della pubblica Istruzione Claudia Firino – che aveva impedito la chiusura definitiva del convitto per problemi di organico e la mancata concessione della deroga da parte del Miur. Con la firma del Protocollo d’intesa siamo arrivati oggi alla soluzione definitiva del problema, con un impegno che dovrà essere preso in carico da tutti gli enti interessati: la provincia di Nuoro, il comune di Sorgono e l’istituto di istruzione superiore ‘Costa Atzara’». L’assessore Firino ha ricordato infatti che «è necessario un lavoro costante sul territorio per rendere la scuola e la struttura attrattive e innovative per gli studenti della zona, e per far ripartire immediatamente tutta la macchina burocratica e didattica». Il Convitto, l’unico per la provincia di Nuoro e del territorio della Barbagia-Mandrolisai, era stato ritenuto da chiudere perché, a fronte di un numero minimo di 40 convittori previsti per legge, la scuola era arrivata a 34 iscrizioni. La scure del Miur quindi si era abbattuta sulla scuola sorgonese che si era ritrovata di punto in bianco chiusa. La decisione di non assegnare il personale necessario a garantirne il funzionamento aveva quindi decretato la fine del convitto.

Poi le proteste di studenti, amministrazione e cittadini, oltre che del territorio avevano portato la regione a individuare una soluzione. Ora si tratterà di organizzarsi per la gestione della struttura atteso che il personale ministeriale è stato trasferito in altre sedi. Il comune di Sorgono, in collaborazione con la regione, avrà il compito di trovare una soluzione che faccia ripartire a breve tutte le attività che consentiranno di tenere aperta la scuola sorgonese, un polo didattico importantissimo per un territorio votato alle attività agricole e vitivinicole.

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