La Nuova Sardegna

Nuoro

Bonifiche, il Governo boccia Ottana

di Federico Sedda
Bonifiche, il Governo boccia Ottana

No definitivo della Camera dei deputati su indicazione del ministro: «Neanche un euro, non è un sito di interesse nazionale»

09 febbraio 2017
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OTTANA. L’area industriale di Ottana non sarà inserita tra i siti di interesse nazionale per le bonifiche, i cosiddetti Sin. L’emendamento presentato dal deputato Bruno Murgia è stato bocciato sia in commissione Bilancio e sia alla Camera, dove il provvedimento legislativo era stato riproposto e illustrato dallo stesso parlamentare nuorese di Fratelli d’Italia-An. A chiedere la bocciatura dell’emendamento è stato lo stesso Governo per bocca del ministro per il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti. Compatti, invece, i deputati dell’isola che hanno votato a favore, a cominciare dai parlamentari nuoresi, Roberto Capelli (Democrazia solidale – Centro democratico) e Michele Piras (Sinistra italiana – Sel), che, intervenendo in aula, hanno anche sottoscritto l’emendamento. Ma non c’è stato nulla da fare: il ministro, a nome del Governo, non ha cambiato idea. Così il provvedimento è stato bocciato.

L’area industriale di Ottana, martoriata da quarant’anni di industria fallimentare, continuerà a rimanere esclusa dai Sin. Questo significa che non potrà beneficiare dei contributi pubblici per la realizzazione degli interventi di bonifica e di ripristino ambientale dei siti inquinati come previsto dalla legge n. 426 del 1998 sui nuovi interventi in campo ambientale. L’emendamento presentato da Bruno Murgia prevedeva che, ai 15 siti di interesse nazionale, tra i quali figurano siti chimici simili a Ottana, quali Porto Marghera, Manfredonia, Gela e Priolo, fosse aggiunta anche l’area industriale di Ottana.

«Il sito del centro Sardegna – ha sottolineato il parlamentare nuorese illustrando il provvedimento in aula – ha tutti i requisiti per essere inserito nei Sin al fine di ottenere i fondi per le bonifiche. In questo territorio c’è una situazione ambientale pericolosa, con rischi di inquinamento elevato per il suolo, il sottosuolo, l’aria, l’acqua e la salute dei cittadini. Non si può continuare a fare finta di nulla, escludendo Ottana dalla possibilità di ottenere le risorse necessarie per realizzare gli interventi di risanamento e di recupero ambientale». Posizione condivisa e sostenuta nel dibattito in aula anche dai deputati Roberto Capelli e Michele Piras. Quest’ultimo, in particolare, ha ricordato la vicenda degli ex lavoratori esposti all’amianto che continuano a morire a causa di malattie asbesto correlate, cioè provocate dall’esposizione a questa fibra mortale. «L’Aiea, l’associazione dei lavoratori esposti – ha detto Piras – sta conducendo una dura battaglia per ottenere le tutele che finora sono state negate ai lavoratori di Ottana».

Ma De Vincenti, che pure conosce bene il caso Ottana per essersene occupato quando era a capo della task force sulle aziende in crisi, è stato irremovibile.

A nulla è servito neppure l’appello di Roberto Capelli che ha chiesto al ministro di ripensare il parere contrario. Deluso, ma pronto a farsi carico di un nuovo atto legislativo per Ottana, il deputato Bruno Murgia dopo la bocciatura del suo emendamento. «Il governo – ha osservato il parlamentare di Fratelli d’Italia-An – ha dimostrato ancora una volta di essere lontano dalle esigenze della Sardegna e, in particolare, della provincia di Nuoro. Noi, comunque, continueremo la battaglia in parlamento per ridare la possibilità di fare sentire la voce delle popolazioni del centro Sardegna e impedire che in questo territorio si continui a consumare un dramma ambientale». Il problema dell’inserimento di Ottana nelle aree Sin è venuto alla ribalta nei mesi scorsi grazie all’azione portata vanti dall’Aiea che ha individuato nelle mancate bonifiche ambientali una della cause di diffusione tra gli ex lavoratori degli impianti chimici di Ottana delle malattie provocate dall’amianto. Una sostanza della quale a Ottana si continua a morire nell’indifferenza.

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