La Nuova Sardegna

Nuoro

il palazzo della morte 

Ex Provveditorato, lavoratori preoccupati

di Stefania Vatieri

Dopo i dati dell’Arpas si sono riuniti in assemblea e hanno annunciato un esposto

27 ottobre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





NUORO. «Conviviamo ogni giorno con la paura: è come avere una spada sopra la testa, senza sapere se e quando cadrà». La conferma dell’Arpas sulla presenza della fibra killer nei pavimenti dell’ex Provveditorato di via Veneto ha innescato un effetto panico tra i lavoratori. Chi ha lavorato a contatto con l’amianto oggi ha paura: dai dipendenti ancora in servizio che proprio ieri mattina si sono riuniti in un’assemblea per presentare un esposto alla Procura della Repubblica. Agli ex lavoratori “sani” che in uno stato di panico generale hanno deciso di sottoporsi a una serie di controlli approfonditi, dopo aver visto in tutti questi anni morire per tumore o patologie simili una sfilza di colleghi. Un sentimento condiviso anche dai numerosi familiari dei lavoratori scomparsi, e da quelli, almeno cinque, che ancora oggi lottano contro il male del secolo e che chiedono giustizia. «Pretendo che si indaghi per far emergere la verità, qualsiasi essa sia – commenta con voce ferma Luigi Flumini, uno dei dipendente ora in malattia a causa di una grave patologia –. Ho bisogno di sapere se questo doveva essere davvero il mio destino o se tutto l’inferno che sto affrontando poteva essere evitato – prosegue con amarezza –. Quel che è certo è che noi dipendenti non ci fermeremo qui, e se sarà necessario intraprendere un’azione legale non esiteremo a farlo».

Lanciano un appello, tanti chiedono risposte alle mille domande che da ieri affollano i pensieri. Altri si disperano implorando chiarezza su una vicenda che da troppi anni avvolge il cosiddetto “palazzo della morte” di via Veneto 42. Undici i casi di tumore registrati dal 2005 ad oggi tra i dipendenti dell’ufficio pubblico: sei i morti e cinque i malati gravi. Per non parlare dei lavoratori, circa il 90 per cento, ancora oggi in cura per gravi patologie alla tiroide. Ma dalle numerose testimonianze raccolte in questi giorni emergerebbe un quadro ancora più inquietante, dove il numero dei decessi e dei malati sarebbe persino il doppio. «Abbiamo appreso la notizia della presenza di amianto con profondo rammarico – spiega Giorgio Mustaro, segretario della Cisl Funzione pubblica –. Il dato allarmante conferma ciò che tutti per anni hanno sempre sospettato tutti – spiega –. Il sindacato è già all’opera, in prima linea insieme ai lavoratori, perché vengano svolte indagini approfondite sulla vicenda, ma sopratutto su tutti i lavoratori in servizio e in pensione ai quali deve essere riservata una corsia preferenziale per i controlli di rito» conclude il rappresentate sindacale della Cisl.

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative