La Nuova Sardegna

Nuoro

Il pittore Tamponi racconta in 12 mesi la vita dei poliziotti

Il pittore Tamponi racconta in 12 mesi la vita dei poliziotti

L’artista nuorese firma le tavole del calendario dell’Anfp Il ricavato della vendita andrà agli orfani del terremoto

27 ottobre 2017
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NUORO. Un’idea nata chiacchierando davanti al fuoco di un caminetto in una sera di fine inverno. A riscaldarsi e aspettare le castagne che stanno cominciando a sfrigolare nel recipiente sopra le fiamme ci sono un artista illuminato e fantasioso e alcuni amici, tra i quali diversi poliziotti. Non può mancare un buon bicchiere di vino mentre, nell’attesa delle castagne, lui, l’artista, Alessandro Tamponi, 51 anni, nuorese architetto ma pittore per passione e di professione, prende una matita e comincia a disegnare la scena che sta vivendo su un foglio di carta.

«Che bello! Ma che ne pensi se ti chiedessimo di disegnare 12 tavole da proporre per il calendario 2018 dell’Associazione funzionari di polizia?» gli avevano chiesto quasi a bruciapelo Giusy Stellino, vicequestore vicario di Nuoro, sassarese ma ormai nuorese d’adozione e Domenico Chierico, anche lui vicequestore, all’epoca a Nuoro e ora in questura a Cagliari, entrambi componenti dell’Anfp (associazione funzionari di polizia). Alessandro Tamponi si era messo subito all’opera, realizzando le dodici tavole. Piccole opere d’arte con le quali è stato realizzato il calendario e che saranno messe all’asta: il ricavato sarà donato agli orfani del terremoto del 2016.

Nei disegni di Tamponi c’è il poliziotto abbracciato da moglie e figli al rientro casa sano e salvo dopo la quotidiana battaglia sulle strade. C’è il poliziotto che fa un selfie tra la gente. Scene reali viste con gli occhi dissacranti di un pittore che riesce a far trasparire una grandissima umanità da chi indossa la divisa da poliziotto. Per la prima volta, il calendario dell’Anfp (associazione funzionari di polizia) che sarà esposto in tutte le questure d’Italia e nei ministeri è stato realizzato con i coloratissimi disegni del pittore nuorese.

«Ma non è un calendario autocelebrativo – ha spiegato il segretario dell’Anfp Enzo Letizia durante la presentazione, alla quale era presente anche il Capo della polizia, il prefetto Franco Gabrielli, che si è complimentato con Tamponi, e il Commissario straordinario per la ricostruzione delle opere dopo il terremoto, Paola De Micheli –. I funzionari della polizia di Stato hanno scelto di farsi ritrarre da un artista che si impone per la sua scelta di una pittura civile».

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«Amo dipingere le persone, le situazioni – ha sottolineato Alessandro Tamponi emozionatissimo –. Ritengo particolarmente personale e stimolante ritrarre la gente nella sua essenza. Una volta – ha aggiunto il pittore nuorese – avevo della Polizia un’opinione stereotipata e, lo ammetto, un po’ negativa. Dipingendoli ho avuto l’opportunità di conoscere meglio il loro mondo e ho cambiato idea. Per me è stata una lezione di vita». I critici americani hanno inquadrato Tamponi come un “pittore figurativo germanico”, ma il primo a schernirsi è lui: «Pennellando d’impulso – ha concluso – ho cercato di cogliere dalla vita dei poliziotti quella filosofia di vita che è comune a tutti noi. I mesi diventano simboli della vita». (plp)
 

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