La Nuova Sardegna

Nuoro

La città riscopre l’eroina che sfidò i printzipales

di Alessandro Mele
La città riscopre l’eroina che sfidò i printzipales

Con l’allestimento del processo a Pasca Zau conclusa la rievocazione di Su Connottu Un lavoro corale al quale hanno contribuito l’Ordine forense e l’Arma dei carabinieri

30 aprile 2018
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NUORO. «In illo tempore, dixit Paschedda Zau: a su Connottu». Così ha inizio il componimento del poeta nuorese Salvatore Rubeddu, scritto in un latino volutamente maccheronico, una delle rarissime testimonianze pervenute dalle cronache del 26 aprile 1868, quando a Nuoro avvennero i moti de su connottu guidati da Pasca Selis Zau, divenuta una vera e propria eroina popolare. Dai versi di Rubeddu è cominciato il lavoro del regista Gianluca Medas e dell’associazione Paschedda Zau, che per tre giorni grazie all’aiuto di studiosi e altre associazioni cittadine si sono uniti al grido di “torramus a su connottu” per ricostruire i fatti di un tempo tanto lontano quanto sconosciuto, fino a oggi almeno, ai più. La tre giorni dedicata al 150 esimo anniversario dello storico avvenimento ha ottenuto un grande successo di pubblico, non solo nel fitto calendario di eventi ma anche dal punto di vista delle iniziative popolari: in tantissimi hanno deciso di firmare la petizione ideata dall’associazione Paschedda Zau per intitolare lo slargo adiacente al palazzo Martoni, in via Chironi, all’eroina nuorese. «Un atto dovuto – commentano dall’associazione – per un personaggio che ha segnato la storia di questa città, un simbolo della ribellione ai soprusi de sos printzipales contestualizzabile per tanti versi anche oggi».

La chiusura, ieri, con un evento assolutamente inedito: Il processo a Paschedda Zau, che ha avuto luogo nell’aula del consiglio comunale. Una simulazione realizzata con l’Ordine degli avvocati di Nuoro e la Scuola di Formazione forense diretta dall’avvocato Monica Murru, oltre alla collaborazione dell’Arma dei carabinieri. È stato un processo cartolare in quanto, storicamente, non vi fu alcun dibattimento grazie all’intervento di Giorgio Asproni in favore dell’amnistia ai ribelli. Il pubblico ha assistito a uno spettacolo creato per scavare tra i mille rivoli della storia nuorese del tempo. Il testo, scritto a due mani da Gianluca Medas e dall’avvocato Monica Murru, ha fatto rivivere tutti i personaggi principali di quel periodo. «Un’esperienza eccezionale – racconta il regista Gianluca Medas – che ha coinvolto operatori del diritto, forze dell’ordine e semplici cittadini e attori come Vittoria Marras, che non si è risparmiata nell’interpretare Paschedda Zau». Un pubblico entusiasta ha assistito agli eventi ricostruiti in ogni minimo dettaglio a partire dagli abiti tradizionali di matrice popolare per arrivare alla cura dei dialoghi. Un tuffo sul finire dell’800 quando le strade di Santu Predu si sono riempite di storia grazie a una performance cominciata al cimitero e proseguita fino a piazza San Carlo. Spazio anche all’analisi storica certosina con due importanti momenti di studio e confronto: il primo dal titolo «Su connottu: la verità» – ospiti monsignor Tonino Cabizzosu, Gianfranco Murtas e Michele Pintore (è quest’ultimo assieme a Gianfranco Conti ad aver fatto la prima ricerca storica che ha poi dato il via alle manifestazioni) – ha analizzato rapporti tra chiesa e massoneria del tempo; il secondo, “Terre civiche e valori comunitari” con interventi di Francesco Nuvoli, Stefania Piras, Dario Capelli e Mondino Schiavone. «Una pagina di storia – ha detto Medas – che meritava di essere approfondita in tutti i suoi aspetti. Continueremo a farlo sperando di poter riproporre l’esperienza con ulteriori dettagli».

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